Friday, May 31, 2013

capitolo X - un passo nel futuro..

(capitolo IX - l'ultima rivelazione)


"Aaaaaaah, come siete spiritosi!!.. per un attimo c'ero quasi cascata, siete proprio bravi a preparare gli scherzi..", scoppiò a ridere Gioia convinta che le parole dei suoi amici erano solo una finzione..
"guarda che non ti stiamo prendendo in giro..", disse Serena seria..
"già, è tutto vero..", aggiunse uno dei ragazzi..
Gioia smise di ridere, guardò le espressioni serie e sicure dei ragazzi e capì che quello che stavano dicendo era davvero la realtà..
"sei davvero la nostra principessa..", continuò il ragazzo e tutti si inchinarono profondamente, abbassando la testa in segno di grande rispetto, mormorando a voce bassa ma sentita: "oh principessa!!.."
Gioia li guardava stupita e imbarazzata, come se non capisse cosa stesse succedendo realmente.. stava accadendo tutto insieme, forse troppo velocemente, affinché lei si abituasse ad essere l'unica celebrità in quel mondo senza troppe pretese, senza guru e governato dalla semplicità.. non le era mai capitato di essere la protagonista di un film o di ritrovarsi per così tanto tempo al centro dell'attenzione, per questo si sentiva un po' a disagio e, umile e modesta come sempre era stata, cercava di convincere i ragazzi a smetterla con tutte quelle riverenze e lodi da regina..
"ma come.. perché sono così importante??..", chiese alla fine Gioia arrendendosi alla celebrità..
"ancora non l'hai capito??..", chiese Serena per tutta risposta.. "tu hai fatto di un mondo in rovina un paradiso!!.."
si alzò in piedi e gli altri la imitarono..
"sì, l'ho capito, ma come fate a dire che sono stata io??..", chiese Gioia quasi protestando per avere delle risposte concrete.. "come ho fatto, insomma??.. sembra troppo surreale, per cambiare un mondo intero non basterebbe una bacchetta magica!!.."
"ma è proprio per questo che ti lodiamo!!..", rispose con fermezza la ragazza dai lunghi capelli neri..
"aspetta..", la interruppe Serena.. "forse è meglio spiegare le cose come sono andate fin dall'inizio.."
"sì, grazie, così capisco qualcosa forse..", ribatté Gioia con serietà, curiosità e soddisfazione nell'aver ottenuto, finalmente, un po' di comprensione..
"vedi Gioia..", iniziò a raccontare l'amica.. "quando tu sei morta subito dopo c'è stato un boato fortissimo nell'aria, che ha fatto tremare tutto, gli alberi, i muri delle case, come se fosse stato un terremoto, ma senza alcun danno.. poi nel cielo le nuvole sono scomparse, dove stava piovendo è uscito il sole all'improvviso e tutto il mondo è stato illuminato dal sole e dalla luna, dall'altra parte.. e tutto è durato sì e no una decina di secondi.. poi è diventato tutto cupo, scuro, nuvoloso, ovunque e tutti noi in tutto il mondo siamo stati colpiti da una sensazione strana, come una fortissima improvvisa tristezza.. eravamo tutti deboli, tristi, siamo caduti in ginocchio e pensavamo "ma cosa abbiamo fatto??.. perché??.." e via dicendo.. le lacrime scorrevano dai nostri occhi, mentre guardavamo il cielo e rivedevamo tutto il male che avevamo fatto a noi stessi, agli altri animali, alla natura, alla nostra Terra.. ci siamo pentiti talmente, da gridare dal dolore che provavamo nel cuore.. i soldati che combattevano la guerra cadevano in ginocchio, piangevano e si abbracciavano, anche con i loro nemici.. anche gli uomini rozzi che violentavano le donne piangevano e le abbracciavano, pienamente pentiti per tutte le cattiverie che avevano combinato in quel momento e durante tutta la loro vita.. ci siamo sentiti tutti degli stracci, delle bestie che pensano solo al potere, al denaro e a far del male per ottenere la gloria.."
"non ci credo, è possibile??..", replicò Gioia con gli occhi sbarrati, attenta alle parole dell'amica..
"oh sì, è successo proprio così..", continuò Serena.. "e dopo che ci siamo specchiati nell'orrore delle nostre vite sei comparsa tu, sotto forma di angelo e tutto ha acquistato più senso.. tu eri lì, a mezz'aria, davanti a noi.. eri leggera, luminosa, dai capelli dorati e ci sorridevi perché noi ci eravamo pentiti.. abbiamo capito che tu hai scagliato nelle nostre anime il senso del rimorso, della riflessione, hai smosso le nostre coscienze e ci hai fatto capire che per tutto questo tempo abbiamo solo rovinato la nostra bella Terra.. ma con il tuo sorriso ci hai donato la voglia di cambiare e di ricominciare, questa volta senza sbagliare, ascoltando prima di tutto la nostra natura e, soprattutto, dando retta a quello che dice il cuore, non l'orgoglio.. ci siamo inchinati davanti a te, proprio come abbiamo fatto prima, ancora pentiti, ma rinati e contenti.."
"contenti di cosa??..", chiese Gioia..
"contenti di aver capito che poteva esistere un mondo senza denaro, senza potere, basato sulla fiducia e il rispetto, soprattutto sul rispetto.. abbiamo capito che l'importante non era lavorare per guadagnare, ma divertirsi e girare questo splendido pianeta che ci è stato donato con amore.. ma soprattutto abbiamo capito che il vero scopo della vita non è la fama o il successo, ma l'amore e senza di esso tutte le nostre vite sarebbero state incomplete.. e tu hai pensato bene di riempire l'aria di affetto e amore, tanto per farci sentire cosa si prova ad essere veramente felici.. ed ha funzionato!!.. e adesso eccoci qui, tutti alla ricerca della felicità, fieri di essere uomini e donne unici e perfetti, come tu sei e come tu ci hai trasformati.. nessuno di noi si azzarderebbe a farsi del male, come a fumare o andare contro le leggi della natura, perché nessuno di noi si azzarderebbe mai a danneggiare la perfezione che tu hai creato su questo prezioso pianeta.. per questo e tutto quello che hai fatto, grazie!!..", concluse Serena sorridendo e allargando leggermente le braccia in segno di lode e ammirazione..
"grazie Gioia, grazie di cuore..", disse una delle ragazze chinando il capo..
"grazie principessa..", continuò uno dei ragazzi..
Gioia aveva le idee completamente chiare, aveva seguito le spiegazioni di Serena con estrema attenzione, immaginandosi le scene descritte e si era intenerita da quelle parole.. aveva compreso la potenza della sua magia ed aveva capito che era l'unico modo per cambiare il pensiero della gente, i suoi comportamenti e le sue fissazioni.. non c'era nessuna alternativa, le parole non sarebbero mai state efficaci, anche perché fino in troppi ci avevano provato nel tempo a sostenere discorsi convincenti e rivoluzionari, ma che sono serviti solo ad aggiungere un altro titolo sui giornali..
Gioia guardava i suoi amici seriamente, senza dire una parola, non solo perché non ne aveva per la testa in quel momento, ma soprattutto perché sapeva che il silenzio esprime molte più sensazioni di una carrellata di frasi meccaniche..
"Gioia..", si sentì una voce provenire da dietro la ragazza.. lei si girò di scatto e vide Angela due metri più in là, in piedi, col suo lungo vestito bianco e azzurro, con quei lunghi capelli dorati e brillanti e con quelle grandi ali ricoperte di piume bianche..
"vieni con me Gioia..", disse facendole cenno di avvicinarsi con la testa..
"Angela, ma tu sei me stessa..", disse Gioia andando dalla ragazza..
"sì Gioia, io sono te stessa, sono la proiezione del futuro, tuo e del tuo mondo..", rispose l'angelo.. "spero che tu non ti sia spaventata nel vedere come è cambiata la vita sulla Terra e come sono migliorati i suoi abitanti.."
"e tutto questo grazie a me..", continuò Gioia.. "ma perché proprio io??.."
"beh, se fosse stato qualcun altro si sarebbe domandato la stessa cosa, non ti pare??..", rispose ironicamente la ragazza.. "non porti queste domande, Gioia, accetta invece la tua identità e ricorda che non serve essere qualcuno per lasciare un segno indelebile nella mente delle persone.."
Angela le fece un sorriso, le mise un braccio intorno alla spalla e le due ragazze si incamminarono verso una collina.. poi Gioia si guardò indietro e vide che Serena, suo padre e i loro nuovi amici erano scomparsi, senza lasciare alcuna traccia, come se non fossero mai stati lì in sua presenza.. la ragazza era stupita, ma non chiese spiegazioni e tornò a guardare davanti a sé..
aggirarono la collina e raggiunsero una grandissima distesa di prati verdi, colorati da tantissimi piccoli fiorellini estivi.. al centro, proprio davanti a loro, vi era la piccola chiesetta bianca che aveva visto Gioia il giorno prima, nella quale le era apparsa Angela e dalla cui era uscita, immergendosi nel nuovo mondo..
"ma Angela, siamo tornate alla chiesetta!!.. ma dove sono finiti gli altri??.. e le strade??.. e gli alberi??..", domandava la ragazza tornando ad essere confusa come sempre..
"vai Gioia, c'è qualcuno che ti aspetta là dentro..", disse per tutta risposta l'angelo, indicandole col braccio l'entrata della chiesa.. Gioia rimase per un attimo a fissare la ragazza con sguardo immobile, poi guardò la chiesetta.. e quando si girò di nuovo per parlare con l'amica, questa non c'era, era sparita e lei, di nuovo, si era ritrovata tutta sola in una grande immensa prateria verde.. si guardò intorno, stupita e delusa, ma felice di aver trascorso due giorni in un mondo nuovo, un mondo perfetto, come la sua natura e i suoi abitanti.. e dopo aver pensato questo sorrise, aprì la porta ed entrò nella chiesetta..
la porta si chiuse dietro di lei, che si ritrovò nel buio più totale.. si sentiva leggera, non aveva né caldo né freddo, non avvertiva alcun suono, era in uno stato di completo benessere, come se stesse fluttuando nel vuoto.. ad un certo punto cominciò a sentire un fischio, dapprima molto leggero e in pochi secondi molto intenso.. sentì poi una voce femminile e intravide della luce bianca.. piano piano le figure divennero nitide e finalmente riuscì ad orientarsi: si trovava sul pavimento di un aereo e Serena la stava guardando da sopra, mormorando a voce moderata il suo nome..
"ooh, Gioia!!.. finalmente ti sei ripresa!!..", disse alla fine Serena sospirando.. Gioia si alzò e si mise sul sedile.. davanti a lei Marco la guardava sorridendo e accanto Serena faceva lo stesso..
"cos'è successo??..", chiese Gioia all'amica cercando di capire in quale mondo e in quale epoca si trovasse..
"ah niente..", rispose Serena con tono rilassato.. "avevo messo su male il borsone nel portabagagli e ti è caduto in testa, e tu hai perso i sensi.. sei caduta, avevi gli occhi aperti, ma ti sei ripresa nel giro di una ventina di secondi.. stai bene??.."
"sì, sto bene.. dove stiamo andando??..", chiese Gioia che ancora non capiva bene se quella fosse la realtà che aveva lasciato quando era svenuta la prima volta..
"stiamo andando in Spagna, a Granada, non ti ricordi??.. mio papà deve andare a dirigere un'azienda.. sei sicura di avere la testa a posto??..", le chiese Serena un po' preoccupata..
"ah sì sì, adesso mi ricordo.. no, è che ho fatto un lungo sogno quando ho perso i sensi, e si vede che non mi sono ancora svegliata del tutto.. hahaha!!..", rispose Gioia ridendo, mascherando la sua vera meraviglia nell'aver vissuto un sogno rivelatore..
"un sogno??.. cos'hai sognato??..", chiese Serena..
"a dire il vero non mi ricordo, so solo che era lungo..", rispose Gioia..
stava mentendo.. si ricordava tutto, e sapeva che non era solo un sogno, sapeva che qualcosa aveva interrotto il normale scorrere del tempo e lei ne era il perno.. lei aveva, in qualche modo, bloccato il presente, per saltare direttamente nel futuro, per sentire come sarebbe vivere in un mondo perfetto e, soprattutto, vedere se stessa lodata per aver compiuto opere sovrumane di salvezza.. le sembrava tutto così lontano, ma tutto incredibilmente reale e si promise di mantenere questo segreto per tutta la sua vita, fino al giorno in cui, sperabilmente, sarebbe diventato una realtà concreta..

quell'estate Gioia e Serena si divertirono un mondo in Spagna e iniziarono un nuovo anno scolastico in quella città senza problemi, imparando velocemente lo spagnolo.. i giorni scorrevano tranquilli, senza imprevisti e senza preoccupazioni.. il divertimento non mancava mai, come non mancavano gli studi e il tempo per un po' di relax.. ma alla fine di ogni giornata il pensiero di Gioia andava sempre lì, in quella chiesetta bianca, in quel frutteto, fra quel gruppetto di giovani amici, insomma, in quel mondo incantato.. sapeva che sarebbe successo, non sapeva quando, ma era sicura che avrebbe indossato quel vestito bianco e azzurro, che avrebbe avuto lunghi capelli dorati e che tutti le avrebbero portato un immenso rispetto.. s'immaginava di continuo la vittoria e il trionfo del bene sul male, ma non si aspettava che quel giorno sarebbe stato estremamente vicino ed incredibilmente felice..

FINE



Monday, May 27, 2013

i bambini non ammettono mai la verità..


Io considero la lotta contro la censura, di ogni natura e qualsiasi potere la sostenga, come un dovere dello scrittore allo stesso titolo degli appelli alla libertà di stampa.
Io sono un feroce partigiano di questa libertà e dichiaro che uno scrittore che possa farne a meno somiglia ad un pesce che dichiara pubblicamente di poter fare a meno dell'acqua.
Michail Bulgakov


non riesco a capire come possano esistere segreti esagerati, talmente ridicoli da far ridere saggi, scettici e chiunque abbia un quoziente intellettivo sufficiente da riconoscere che l’evidenza non può essere in alcun modo negata.. di cosa sto parlando??.. parlo dell’America, di tutti i suoi taboo e i suoi segreti.. come puoi negare la presenza di una zona terrestre??.. come puoi dire che casa tua non esiste, quando ci abiti dentro??..
sto parlando di un mistero mezzo svelato, che da decenni ha suscitato la fantasia di grandi scrittori inventori e la rabbia di chi, come me, non sopporta le frasi lasciate a metà con un bel “di questo non posso parlare”.. anche se spesso io lo faccio con certi discorsi che, in tutta onestà, non voglio si spargano in giro, so bene che agli altri questa frase può dare fastidio.. e così a me da fastidio quando mi si dice “si tratta di un segreto professionale, non possiamo fornire ulteriori dettagli”.. capisco che all'interno di un’area possano esservi in corso attività illegali, per cui è giusto (dal punto di vista degli operatori) censurare le loro operazioni.. ma arrivare addirittura a censurare la loro stessa base operativa, mi sembra più da infantili, che da operatori gelosi delle loro attività chissà quanto importanti..

AREA 51, NEVADA, STATI UNITI

com'è possibile che si censuri del tutto un’area talmente vasta da una mappa??.. solo i bambini sono così ingenui da dire “non esiste alcuna Area 51, siete dei falsi drogati”.. vabbè, agli americani piace farsi prendere in giro a quanto pare..
ma sorvolando gli americani.. c’è un’altra cosa che non riesco a capire e che mi fa davvero incazzare: l’esagerato segreto.. perché nessuno può svelare cosa si sta combinando nella famosissima Area 51??.. voglio dire, una volta che lo sappiamo tutti bene, amen, un peso in meno e meno ossessioni.. e invece no, tutti tacciono, tutti muti come coccodrilli, sordi come scarafaggi e ciechi come talpe.. beh, bravi, fatevi prendere ancora più in giro allora..
pensano forse che a fare così la gente se ne resti buona a casa sua a guardare i cartoni animati??.. io penso che a comportarsi da tali pagliacci suscitino ancora meglio la curiosità non solo di turisti e di gente comune (come me, tutti i miei amici e la gente che passeggia tranquilla per strada), ma soprattutto di fotografi professionisti, esploratori, giornalisti e, soprattutto, comunità di spie incaricate di togliere il velo a qualunque mistero di grandi dimensioni, come l’Area 51..
mi piange un po’ il cuore sapere che persone come me o come il giornalista più indiscusso del mondo rifiutino di svelare al mondo intero le loro attività.. ma mi piange il cuore ancora di più sapere che queste stesse persone non solo non accettano curiosi nella loro zona, ma arrivano al punto da eliminarli se non ubbidiscono ai loro ordini.. sì, un po’ come i bambini: “se continui a darmi fastidio lo dico alla maestra!!”..
insomma, siete uomini, esseri umani come noi altri, perché tenere all'oscuro tutti questi misteri??.. mumble mumble mumble..
ma certo, temono che qualcun altro li copi!!.. è chiaro che anche questo è un comportamento egoista e illusorio: le voci si spargono, i muri hanno le orecchie, così come le montagne, non si può tenere un segreto nascosto per sempre e le bugie hanno le gambe veramente corte, inutile.. più il tempo passa, più le piccole vocine si accumulano e raggiungono presto gli angoli più lontani del mondo.. gli americani hanno paura che i russi copino i loro progetti, i loro ordigni e che fondino anche loro una base segreta tipo Area 51..
beh, ve l’avevo detto che sono dei bambini.. degli ingenui bambini che ancora pensano che fare i muri con gli astucci sia sufficiente ad impedire al compagno di banco di copiare le verifiche..
tsk!!.. mi fanno ridere dalla tenerezza che mi fanno..

ma c’è ancora una cosa che non riesco a spiegarmi: la troppa ingenuità e la mancanza di spudoratezza.. ma perché gli esseri umani sono così ingenui, americani compresi??.. perché non dicono mai le cose come stanno e preferiscono censurare o addirittura storpiare la realtà??.. perché nascondere la verità è comprensibile, ma storpiarla è del tutto stupido, tutti capiscono che è una montatura.. mi spiego meglio:
non una persona, ma tante si accorgono di una luce nel cielo, una strana luce, diversa dalle solite di elicotteri e aerei.. ma se sanno che quella luce nel cielo non può essere un elicottero, per via dei movimenti che fa, dei tratti nel cielo, delle dimensioni o della forma che non sono giustificabili e riconducibili a questo mezzo di trasporto; e non può essere nemmeno un aereo, perché è una luce statica, mentre quella di un aereo lampeggerebbe; e neanche un dirigibile, allora perché non ammettono che si tratta di una tecnologia non umana, più che probabilmente extraterrestre, ma si limitano a dire “può trattarsi di un ufo, oppure un altro oggetto non identificato”, o addirittura dicono “vi siete tutti sbagliati, è solo un aereo”??..
questo non capisco: perché gli umani, anche quelli che ne sono certi per motivi ovvi o per studi specializzati, non ammettono con franchezza che gli ufo esistono, gli alieni esistono e possono benissimo entrare liberamente nella nostra atmosfera??.. perché gli umani non ammettono di essere indietro con le tecnologie e non riconoscono che altri esseri viventi sono di gran lunga superiori a loro??..

se qualcuno ha una risposta alle mie domande e perplessità, me lo dica e in fretta, perché io mi sto facendo un’idea completamente diversa di genere evoluto, di homo sapiens..
io penso che se l’Area 51 svelasse a tutto il mondo cosa sta facendo in realtà, se davvero sta studiando e reingegnerizzando navicelle spaziali extraterrestri o studiando ed analizzando gli alieni, all'inizio qualcuno sì, si spaventerebbe, ma poi, siccome ormai non è più una novità, non cambierebbe nulla e nessuno andrebbe a rovinare i loro progetti.. e soprattutto non si farebbero ridere fuori..
insomma, anche se ci sono gli alieni, lasciate che ci siano, lasciate che vivano in mezzo a noi, tanto che cosa possono farci??.. non più di quanto già sta facendo l’uomo al giorno d’oggi e, ripeto, mi piange molto il cuore per questo: uccidere un curioso solo perché si è avvicinato troppo al perimetro dell’Area 51..


se siete interessati all'argomento Area 51, qui un po' di informazioni:


~ coordinate da cercare in google maps:

37°14'57.44"N 115°48'53.68"W

~ libro sulle verità incensurate dell'Area 51 (in inglese):

Area 51, An Uncensored History Of America's Top Secret Military Base - Annie Jacobsen



Friday, May 24, 2013

capitolo IX - l'ultima rivelazione..

(capitolo VIII - alla ricerca della felicità)


L'alba giunse presto e risvegliò serenamente i tre ragazzi, che non aspettarono molto ad uscire da quella casetta presa in prestito per quella notte.. il sole faceva capolino da una collina in lontananza e illuminava il paesaggio, risvegliandolo dalla notte fresca.. gli uccellini volavano già in cielo, da un albero all'altro, come se stessero danzando al suono di un flauto lontano..
"cos'è questo suono??..", chiese Gioia chiudendo gli occhi e alzando il volto verso il cielo..
"è il suono di un flauto..", rispose Marco che conosceva, più o meno, diversi tipi di strumenti a fiato e a corda.. "anzi, sembra più quello strumento fatto con le canne, come si chiama.. Siku, ecco!!.. sono sicuro che è quello strumento lì.. probabilmente c'è qualcuno che lo sta suonando in quella direzione..", spiegò l'uomo puntando un dito verso sinistra, dove cominciava un corridoio di alberi da frutto..
"che bel suono!!.. andiamo a vedere chi è che suona??..", chiese Gioia tutta contenta chissà perché.. forse perché la mattina era fresca, o forse perché quella musica la rilassava tanto da dimenticarsi di tutti i suoi problemi.. fu la prima a muoversi nella direzione indicata da Marco e gli altri due la seguirono, anche loro curiosi di scoprire quale bravo musicista riempisse l'aria di melodia così presto la mattina..
camminando fra quegli alberi, ogni tanto Serena staccava qualche frutto e se lo mangiava o ne offriva alcuni al padre e all'amica, che accettavano volentieri.. la musica si faceva sempre più intensa e si aggiungevano anche altri suoni, come un tamburello e un piccolo cembalo..
finalmente Gioia, Serena e Marco uscirono dal frutteto e si ritrovarono in un grande prato, interrotto qua e là da degli alberi verde brillante.. sotto uno di questi vi era un gruppetto di ragazzi e ragazze che suonavano insieme e ballavano.. i ragazzi suonavano rispettivamente un Siku, un mandolino, un tamburello africano e un cembalo, che simulava il suono dei piatti di una batteria.. le ragazze danzavano ordinatamente, con movimenti sciolti e morbidi, saltellando in cerchio, incrociandosi, prendendosi sottobraccio e lasciandosi subito, sollevando di poco le gonne che indossavano.. il tutto era molto bucolico, poetico e rilassante, ma meravigliosamente incantevole da vedere.. uno spettacolo che durò ancora molto da quando i tre amici arrivarono in quel posto grazioso.. quando finirono di esibirsi, il gruppetto s'inchinò davanti ai tre spettatori, che applaudirono e sorrisero con grande ammirazione..
"ma siete davvero bravissimi!!..", disse Serena agli otto ragazzi lodandoli..
"grazie fanciulla..", rispose uno dei ragazzi.. "ci fa sempre piacere avere degli spettatori.. dove state andando??.."
"mah, da nessuna parte..", rispose Serena.. "abbiamo sentito la vostra musica in lontananza e siamo giunti a voi.. voi dove andate??.."
"noi siamo sempre in giro!!..", rispose una ragazza dai lunghi capelli neri.. "volete unirci a noi??.. adesso andiamo qua vicino, che c'è un villaggio.. se c'è qualcuno ci esibiamo, così rallegriamo la giornata.."
"sì dai, veniamo volentieri..", rispose Gioia entusiasta e affascinata da quel gruppetto così amichevole..
e così i nostri amici si rimisero in viaggio, questa volta un po' più numerosi.. loro erano quattro coppie di giovani ragazzi innamorati, avranno avuto circa 20, 22 anni.. Serena presentava Gioia e Marco ai nuovi amici, che si presentavano a loro volta.. poi Serena aggiunse: "lei è la mia migliore amica, ma non si è ancora adattata bene alla nuova vita, è rimasta un po' indietro, alla vecchia vita civilizzata.. vero Gioia??.. non avere paura, se hai qualcosa da chiedere chiedi pure, domandare è lecito!!.."
Gioia era imbarazzata, ma non troppo timida e sorrideva con naturalità ai ragazzi.. ad un certo punto le venne in mente Angela, così all'improvviso e si domandò se appartenesse a qualche religione e se quei ragazzi credessero in una religione diversa, essendo persone dalla pelle scura.. per togliersi questo dubbio chiese: "scusate, ma voi credete in una religione diversa dalla nostra??.."
"in che senso, scusa??..", chiese una ragazza..
"voglio dire.. credete nel Cristianesimo??.. o nel Buddismo??.. credete in qualche religione??.."
"ah, capisco Serena cosa intendevi quando hai detto che era rimasta indietro..", disse la ragazza rivolta a Serena.. poi rispose a Gioia dicendo: "guarda Gioia, è evidente che nessuno te l'ha ancora detto.. noi non crediamo in alcuna religione.. noi crediamo in un'unica grande Entità Celeste, un unico Dio, da cui proveniamo e a cui facciamo ritorno.. ma nel mondo non ci sono diversi tipi di entità, ce n'è solo una e tutti noi la rispettiamo fin da piccoli.."
"e non venerate la vostra Entità??..", domandò Gioia..
"sì, la veneriamo.. immagino che tu pensi che, come si faceva nella vecchia vita, rispettare e venerare una religione sia dover fare dei sacrifici o altre cose logicamente errate.. per esempio, andare a messa la domenica, o sacrificare un animale per poi mangiarlo.. ecco, noi tutte queste cose non le faremmo mai e poi mai.. non solo perché rispettiamo la natura e gli altri animali.. ma anche perché rispettare Dio significa vivere dignitosamente, secondo natura e ascoltando la coscienza, comportandosi nella maniera più spensierata possibile, rispettando quello che c'è intorno a noi e ringraziando per ogni momento passato insieme, per ogni giorno regalato.."
"ma è fantastico, quindi non avete costrizioni o obblighi..", replicò Gioia interessata..
"esatto, niente costrizioni, sarebbe solo una perdita di tempo, in quanto nessuno ti ringrazierebbe per questo, e senza contare che nessuno vorrebbe mai che qualcuno facesse qualcosa per qualcun altro, ma che non ha voglia di fare..", rispose la ragazza..
"giustamente.. ma quindi non celebrate neanche il Natale o la Pasqua??.. insomma, sono feste dal significato importante, ricordare la nascita e la resurrezione di una figura importante..", puntilizzò Gioia..
"Gioia, a cosa credi che serva ricordare la nascita o la morte di qualcuno??.. proprio a niente.. come non serve a niente ricordare qualsiasi altra cosa accaduta moltissimi anni prima.. non serve a niente perdersi nei ricordi e smettere di godere del presente.. chissà cosa ti offre il presente e tu vorresti lasciarlo andare solo per ammirare inutilmente un ricordo del passato che non ritornerà??.. capisci cosa intendo??..", disse la ragazza..
"certo, giusto.. anch'io la penso così, siamo simili!!..", disse Gioia ridendo..
"in realtà siamo tutti uguali, non ti pare??.. haha, o io per te sono un canguro??!!..", e si misero a ridere tutti divertiti dalla battuta di quella ragazza dai lunghi capelli neri.. Gioia però aveva ancora dubbi e continuò con le domande:
"ah, e che mi dite degli angeli??.. ho notato che molte persone rispettano e salutano sempre un angelo che c'è qui fra di voi.. ne sapete qualcosa??.."
a questa domanda rispose uno dei ragazzi, il fidanzato della ragazza che aveva spiegato per bene come si comportasse l'umanità nei confronti della religione.. era serio e disse prontamente: "stai parlando della nostra Principessa??.."
"Principessa??..", domandò per tutta risposta Gioia con tono notevolmente stupito..
"sì, lei è la nostra Principessa.. è a lei che dobbiamo tutto questo cambiamento, è lei che ha migliorato la vita sulla Terra, solo lei poteva entrare nella coscienza di tutti gli esseri viventi e cambiare l'odio in amore, la guerra in armonia, la tristezza in felicità.."
"ma com'è possibile??..", domandò Gioia con lo stesso stupore di quando mise per la prima volta piede in quel mondo paradisiaco..
"Gioia..", cominciò a spiegarle Serena.. "tu hai conosciuto la nostra Principessa.. lei un tempo era una ragazza come tutti noi, anche lei andava a scuola, aveva degli amici e lei, come tante altre persone, voleva cambiare il mondo, perché riteneva fosse troppo decadente.. un giorno, all'improvviso, lei è passata ad un'altra vita e lo stesso giorno è avvenuto un enorme cambiamento, che ha portato dal mondo che conoscevi, corrotto, dominato dalle guerre e dal denaro, a questo mondo, una vita dominata da amore ed armonia.. e noi non possiamo che esserne riconoscenti, per questo ogni volta che la incontriamo la salutiamo con grande rispetto e onore.. per noi lei è il nostro punto di riferimento e se per caso qualcuno dovesse smarrirsi, lei è lì apposta per aiutarlo.. ha un grande cuore e ci vuole tutti bene.."
"io l'ho conosciuta..", raccontò Gioia.. "lei mi è comparsa dal nulla in una chiesetta buia.. mi ha condotto fin da te, Sere, mi ha raccontato un po' di cose della vita in questo nuovo mondo.. è un angelo.. com'è possibile che un angelo possa essere visibile sulla Terra??.."
"perché lei può tutto..", rispose un altro dei quattro ragazzi.. "lei è diversa, è talmente pura che le è stato permesso di apparire in qualunque momento dai viventi.. è magica, ha fatto grandissime cose con la magia e adesso, siccome noi siamo così orgogliosi di essere stati salvati da un angelo come lei, abbiamo insistito affinché rimanesse tra noi.. e così è stato ed è tutt'ora.."
"e adesso lei dov'è??..", chiese Gioia..
"e chi lo sa!!..", rispose il ragazzo..
"ehi, Gioia.. hai notato che ti assomiglia molto??..", chiese di nuovo la ragazza dai capelli neri..
"sì, è stata la prima cosa che ho notato quando mi è comparsa davanti.. mi assomiglia davvero tanto, solo che lei è più solare, cioè non ha il minimo difetto..", puntilizzò Gioia..
"certo, è un angelo..", spiegò la ragazza..
"e sai perché ti assomiglia così tanto, Gioia??..", le chiese Serena..
a questa domanda tutti, che stavano camminando in gruppo, si fermarono e si schierarono davanti a Gioia con sguardo serio, ma amichevole.. Gioia non capiva perché si fossero fermati tutti a guardarla e con stupore rispose: "n.. no.. perché??.."
Serena la fissava con sguardo severo e con la stessa serietà disse queste parole:
"perché in realtà la nostra Principessa.. sei tu!!.."


CONTINUA..



Friday, May 17, 2013

capitolo VIII - alla ricerca della felicità..


(capitolo VII - un viaggio nel nuovo mondo)


"Serena!!..", esclamò Gioia tutta sorpresa della presenza della sua migliore amica in quel mondo tutto diverso.. "ma cosa ci fai qui, come fai ad essere in questo posto??.."
"come come faccio??.. io sono sempre stata qui!!.. sei tu che sei finita in questo posto e quando l'ho saputo sono venuta in questa casa ad aspettarti.. finalmente sei arrivata!!..", rispose l'amica spiegandole frettolosamente..
"no, aspetta, non ci capisco niente!!.. Angela mi ha condotto fin qui, lei sapeva che tu eri in questa casa che mi aspettavi.. vero Angela??..", chiese Gioia voltandosi e parlando verso la porta d'ingresso.. ma fuori da quella porta non c'era nessuno, Angela era sparita e la ragazza rimase a bocca aperta, ancora più confusa di prima.. si voltò di nuovo verso Serena e iniziò a tempestarla di domande: "ma che cavolo succede, dov'è finita Angela??.. e io che ci faccio qui??.. e tu come fai a.. e poi??.. aaaaah!!..", sbraitò alla fine mettendosi le mani nei capelli..
"calma calma, rilassati!!..", disse Serena prendendola per i polsi e abbassandole le braccia.. "dai su, abbi un po' di pazienza, spiegami con calma cosa non capisci, che provo a spiegarti io.. intanto andiamo fuori, che c'è un bel sole..", ed uscirono..
attraversarono la piazzetta e si sedettero su una panchina.. finalmente Gioia era più calma e si rivolse all'amica con più tranquillità, mantenendo però un enorme stato di confusione mentale: non riusciva a capire né dove fosse esattamente, né in che periodo dell'anno, né cosa stesse succedendo, perché la gente scompariva e ne ricompariva altra..
"Serena, non capisco.. ricordo di aver preso il treno in Spagna e di essere capitata in questo mondo parallelo.. ma non c'era nessuno quando sono scesa dal treno, solo una chiesetta.. e fuori da questa sono comparse un sacco di persone.. io pensavo che tu eri ancora nel mondo che ho lasciato e invece ti ritrovo qui.. com'è possibile??.."
"allora..", iniziò a spiegare l'amica.. "io non so niente di un mondo parallelo e non so da dove vieni.. tutto quello che so è che un giorno, tanto tempo fa, io e te siamo andate in Spagna, perché mio papà doveva andare là a dirigere un'azienda.. però sull'aereo è successa una cosa terribile, bruttissima.. l'aereo è atterrato subito, ma non in Spagna, non so che posto fosse.. ma da quel giorno tutto è cambiato, perfino le nostre personalità sono cambiate, le nostre abitudini e tutto il paesaggio intorno a noi, in tutto il mondo.."
"e che cos'è successo sull'aereo??..", chiese Gioia curiosa e interessata a questa storia talmente surreale, da doverci credere per forza..
"sei sicura di volerlo sapere??.. potrebbe shockarti..", l'avvertì Serena..
"sì sì, dimmi.."
"sei morta.."
Gioia rimase a bocca aperta e con gli occhi sbarrati, fissava l'amica incredula con un'espressione che fece sorridere Serena.. alla fine si decise a schiodarsi e replicò: "che ca.. morta io??.. ma se sono qui??.. e morta di cosa poi??.."
"nessuno lo sa e onestamente non ci interessa.. non so perché sei qui, tu dovresti essere morta.. però ho sentito nell'aria la tua presenza, così mi sono fermata qui e ti ho aspettata.. c'è anche mio papà, è andato al frutteto a raccogliere qualcosa di dolce da offrirti.. dovrebbe tornare fra poco.."
Gioia non era mai stata più incredula prima nella sua vita e faticava ad accettare la storia raccontatale dall'amica.. tuttavia non chiese altre spiegazioni, le sembrava tutto più chiaro ora, anche se improbabile.. se ne restò per un bel po' in silenzio con lo sguardo basso, immersa nei suoi pensieri: ripensava alle parole di Serena e cercava di accettare un ipotetico passaggio da un mondo reale ad uno paradisiaco.. alla fine si alzò in piedi, si mise a camminare avanti e indietro in fronte all'amica, che rimase seduta sulla panchina a guardare la compagna perplessa.. Gioia unì le sue mani dietro alla schiena e disse, più a se stessa che a Serena: "dunque.. se io in realtà sono morta, facendo due calcoli è logico che questo è il paradiso.. giusto??.."
"mm.. no, non è il paradiso, è il mondo reale, la Terra..", rispose l'amica ancora perplessa..
"ah.. ok.. quindi io sono viva.. ma non ha senso!!.. comunque quanto tempo è passato da quando sono morta??..", chiese Gioia cercando di trovare tutte le risposte alle sue domande..
"mah, non saprei dire con esattezza, ma penso circa due anni.."
"cosa, due anni??..", esclamò Gioia fermandosi di colpo e rivolgendosi all'amica.. "ma se sono scesa dal treno questo pomeriggio!!.. è appena sera adesso e mi dici che sono passati due anni??.. ma cosa c'è stato, un varco temporale??..", urlava Gioia mezza arrabbiata e mezza stupita.. Serena rimaneva calma, sapeva che l'amica non capiva cosa stesse succedendo realmente, ma non si scomponeva, perché la sua filosofia era che la rabbia non ha senso, non migliora le situazioni, comporta unicamente uno spreco di energie e accumulo di stress.. per questo abbassò la testa per un attimo, sorrise a Gioia e le disse con calma: "penso che sia proprio così, un distacco temporale.. ma cosa ti importa ormai??.. sei qui, basta, quel che è stato è stato, cosa ti cambia sapere cos'è successo esattamente??..", si alzò in piedi, allargò le braccia e continuò: "guarda che meraviglia, il mondo è bellissimo, goditi ogni singolo istante, divertiti più che puoi e dimentica tutto ciò che ti ha fatto star male in passato!!.."
"ma Sere, cosa dici??..", ribatté Gioia.. "proprio tu dici queste cose, dopo quello che è accaduto alla tua famiglia??.."
"so bene di aver perso la mamma.. ma quel che è stato è stato, non possiamo cambiare le cose.. ho sempre mio papà, insieme andiamo lontano e ci divertiamo tantissimo.. mi dispiace tanto che non ci sia più mia mamma, ma mi accontento di ciò che ho e me lo tengo stretto.. guarda, arriva mio papà!!..", esclamò alla fine scorgendo suo padre che arrivava dal frutteto.. teneva un cestino di vimini contenente una grande quantità di frutta e camminava a passo svelto con un'espressione allegra e spensierata.. quando raggiunse le due ragazze posò il cesto sulla panchina ed abbracciò Gioia..
"ciao Gioia, che piacere vederti!!..", disse.. "sapevamo del tuo arrivo, così ti ho portato un po' di frutta per l'occasione.. mangiane pure quanta ne vuoi!!.."
"grazie mille, non dovevate..", rispose Gioia contenta ed emozionata.. si sentiva meglio adesso, più tranquilla e per un attimo dimenticò tutte le sue preoccupazioni, mentre prendeva dal cestino una bella pesca rossa e arancione..
mentre si gustavano la buona frutta, i tre amici si misero in cammino e Gioia, calma e felice, chiedeva ancora chiarimenti su certi dubbi riguardo alla loro vita..
"ma spiegatemi meglio.. voi abitate qui in questo paesino??.."
"ma no, Gioia!!..", rispose Serena ridendo.. "nessuno abita da nessuna parte.. noi camminiamo, vaghiamo per il mondo e, quando si fa buio o siamo stanchi, cerchiamo una casa, controlliamo che non sia già stata occupata da qualcuno e ci riposiamo, passiamo la notte lì.. con le prime luci dell'alba ci svegliamo, usciamo e ricomincia un nuovo giorno!!.."
"aaah, ho capito!!..", rispose Gioia.. "ma chi ha costruito queste case??.."
"non lo so, c'erano già qui, sono rimaste da quando tutto è cambiato.. appartengono alla vecchia vita civilizzata.. ma sono comode, utili più che altro.. tutte le automobili e gli altri mezzi di trasporto sono stati disfatti e i pezzi riutilizzati per costruire utensili, tipo coltelli per tagliare la frutta, oppure per fare dei ciondoli o delle sculture per abbellire i paesi..", spiegò con cura Serena.. Gioia però l'interruppe: "aspetta aspetta, hanno distrutto le macchine??.. e come vi spostate se non avete quelle??.."
"ma ti pare che ci serviamo di mezzi di trasporto inquinanti ed innaturali, quando abbiamo i piedi??..", rispose l'amica con ironia.. "senza contare che l'energia elettrica è sparita.. anzi, l'energia in generale, quella meccanica, o cinetica, non so bene queste cose.. comunque è sparita, per cui nessuna macchina si accendeva più.. e poi perché mai dovremmo inquinare la Terra, che ci offre così tante ricchezze, come la frutta, i prati colorati, i fiumi rinfrescanti, eccetera??.."
"caspita, che storia!!..", disse Gioia incredula, ma affascinata da questo modo di ragionare.. "quindi non usate strumenti.. e cosa fate nella vita??.."
"esploriamo il mondo!!..", rispose la sua amica con prontezza.. "restiamo uniti in famiglia e giriamo la natura, visitiamo tutto ciò che c'è sulla Terra e quasi non è sufficiente tutta la vita per vedere tutto.. poi incontriamo altra gente, ci uniamo, facciamo amicizia.. ma poi ci separiamo e continuiamo a camminare, l'importante è che cerchiamo in tutti i modi di divertirci.. è questo il punto focale della nostra vita, il divertimento.. una volta si viveva o per studiare o per lavorare, ma ci si divertiva ben poco e ci si arrabbiava molto.. siamo qui per divertirci, non per soffrire.."
"è vero, sono sempre stata cosciente di questa cosa e ammiro la vostra filosofia di vita..", rispose Gioia.. "però, se nessuno lavora, come fate a.. sì, insomma.. tipo, i figli come vanno a scuola??.. oppure, se ti serve una maglia, dove vai a comprarla??.."
"comprare??..", ribadì Serena.. "hahaha, ma qui non esiste il "comprare"!!.. qui non esiste il denaro, qui non c'è nulla di imposto, ognuno si offre di fare quello che più gli piace: c'è a chi piace ricamare magliette con aghi e fili trovati qua e là nelle case, o disfando vecchie maglie abbandonate.. c'è chi ha passione per l'agricoltura e sistema il terreno e pianta dei nuovi alberi da frutto dove vede che ce ne sono pochi.. di lavoretti ce ne sono sì, ma non sono ripagati.. se io voglio ricamare una maglia perché ho passione di farlo, poi la regalo a te se ne hai bisogno, ma non ti chiedo nulla in cambio.. se poi tu vuoi regalare qualcosa a me perché vuoi ringraziarmi, quella è una tua scelta, io non te l'ho chiesto.. capisci??.."
"sì, è bello questo!!..", rispose Gioia..
"per quanto riguarda la scuola per i bambini..", continuò Serena.. "ma non c'è bisogno di sapere tante cose!!.. i genitori stanno sempre insieme ai figli e insegnano loro quello che conoscono.. dopotutto, a cosa ti servirebbe sapere qual è la radice quadrata di un numero razionale periodico elevato all'ennesima potenza??.. dai eh.. tutto quello che devi sapere riguarda la natura: il nome di una pianta, le abitudini di un certo animale, la differenza fra mare e lago e tante altre cose.. quando i bambini cresceranno e diventeranno genitori, saranno loro a raccontare ai loro figli quello che hanno imparato.."
"accidenti, sono veramente rimasta meravigliata..", disse Gioia veramente meravigliata.. "ma scusa una cosa, hai detto che fate amicizia con altra gente, ma poi vi separate e continuate a camminare per conto vostro.. ma se il vostro scopo non è quello di socializzare e conoscere nuova gente, allora qual è il vostro obiettivo, cosa cercate nella vita??.."
"sai cosa cerchiamo noi per tutta la nostra vita??.. l'amore..", rispose Serena con dolcezza..
"oooh.. è molto saggio..", riconobbe l'amica..
"noi, inteso come la gente, l'umanità, fin da piccoli ci abituiamo a stare a contatto con i genitori e la natura e apprendiamo quanto più ci viene insegnato.. impariamo a vivere serenamente nella natura, a rispettare gli altri animali e a prenderci cura di essi, se scegliamo di adottarne uno.. così cresciamo e viviamo sempre in perfetta armonia con tutta la natura e ci viene così spontaneo amare gli animali.. ne incontriamo moltissimi durante i nostri viaggi e non abbiamo paura di loro, come loro non hanno paura di noi, perché sanno che non faremmo mai loro del male.. poi quando cresciamo e incontriamo nuove persone parliamo con loro e ci confrontiamo, diventiamo amici e ci divertiamo.. ma quello che cerchiamo non lo troviamo per caso: ogni nostra storia è scritta, per ognuno di noi c'è un'anima gemella e prima o poi, da qualche parte nel mondo, la incontriamo, come se le nostre strade, benché partite da lontano, si congiungessero.. a quel punto lasciamo la famiglia, ci uniamo all'amore e continuiamo il nostro viaggio insieme, finché abbiamo energia, o voglia e scegliamo se diventare genitori o meno.. e quando arriva il punto in cui abbiamo visitato praticamente ogni angolo della Terra e ci sentiamo affaticati, ci fermiamo: entriamo in una casa e viviamo lì il tempo che ci resta, finché, entrambi, non lasciamo questo mondo, un po' stanchi, ma innamorati e felici.."
"oh che romantico, sembra quasi una fiaba..", rispose Gioia intenerita dalle parole dell'amica.. "c'era una canzone che faceva "un amore è per sempre, se moriamo, moriamo insieme".. penso che non ci sia nulla di più dolce al mondo, vivere per cercare l'amore e, una volta trovato, vivere per godere ogni istante della propria storia insieme.. ma tu come fai a sapere tutte queste cose??.. hai incontrato la tua dolce metà??.. hihi..", ridacchiò Gioia..
"ma ti pare??..", rispose ironicamente Serena.. "ho incontrato talmente tante persone durante tutto questo tempo, giovani, anziani e ognuno mi raccontava qualcosa della loro vita e quello che sapevano dai loro amici.. e sono sicura che presto anch'io incontrerò la mia anima gemella e quando arriverà lo saprò, lo sentirò e sarà bellissimo.."

la conversazione continuò per tutta la serata e coinvolse anche il padre di Serena, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad ascoltare le spiegazioni della figlia..
la sera era calda, tuttavia i tre ragazzi erano un po' stanchi dalla lunga camminata diurna, così entrarono nella prima casa vuota che trovarono.. accesero una candela in mezzo al tavolo e continuarono a chiacchierare in allegria, finendo di sgranocchiare la frutta che Marco aveva raccolto quel pomeriggio.. poi spensero la candela e dormirono come tre angioletti..

CONTINUA...


Monday, May 13, 2013

siamo rose che aspettano solo di schiudersi..


Certe donne non sono fatte per essere domate, forse hanno bisogno di restare libere finché non trovano qualcuno altrettanto selvaggio con cui correre.
Carrie Bradshaw



SIAMO DONNEEEEE!!..
tutte diverse, tutte dolci a loro modo, tutte severe a loro modo, ma anche tutte misteriose..
è vero che per un uomo la donna è tutta un mistero da scoprire, perfino io me ne sono resa conto, che sono una donna..
tutte le donne vorrebbero conoscere appieno gli uomini, come tutti gli uomini vogliono conoscere le donne.. ma non è facile.. forse per un uomo non è difficile capire chi è lui esattamente, cosa vuole esattamente, quali sono i suoi desideri più forti e quali sono le sue reazioni in determinate situazioni.. basta rifletterci su, fermarsi un attimo prima di sorvolare sopra ogni sensazione e comprendere cosa si sta facendo, quando e perché.. una volta che ha imparato a conoscere se stesso, può cominciare a capire una donna.. hehe, bella sfida!!..
e le donne??..
beh, pare, ma io non ci credo fino in fondo, che le donne siano sempre insoddisfatte e non sappiano mai quello che vogliono.. chissà se è vero per tutte.. però ho capito una cosa: ho capito che le donne non sanno cosa desiderano perché non hanno ancora imparato a conoscere se stesse.. eh sì, è così.. come ho detto prima per l'uomo, anche le donne dovrebbero fare un piccolo esame di coscienza, per smettere di essere contraddittorie, per smettere di sembrare un mistero, una cassaforte chiusa con triplo lucchetto e impenetrabile perfino ai fantasmi..
ma se una donna riesce ad analizzare a puntino se stessa, quando si sente insoddisfatta, che cosa le manca in quel preciso istante e cosa riuscirebbe a renderla felice, ecco che quella donna non sarà più un mistero per nessuno, né per sé, né per le altre donne, né per tutti gli uomini.. certo non è facile, perché ci vuole ricerca e tempo.. c'è chi desidera cibo e si sente più felice.. c'è chi desidera chiacchierare con un'amica e si sente meglio.. e c'è chi ancora non ha capito cosa desidera, perché forse non l'ha mai ottenuto prima.. per questo ci vuole tempo: il tempo di provare nuove esperienze, di conoscere meglio altre persone e di capire quale sensazione rende più felici e soddisfatti.. avete capito bene??.. le donne vogliono quello che più le rende felice, che più le piace, ma ci vuole il suo tempo per capire cosa sia questa cosa segreta e che, evidentemente, non è la stessa per tutte..
c'è un solo esempio che posso fare per farvi capire meglio, cioè io: finalmente io ho imparato ad analizzare le mie varie sensazioni, mi sono conosciuta, ho capito cosa mi rende insoddisfatta o triste e cosa mi piacerebbe ottenere in quei momenti di "crisi", o meglio di astinenza.. astinenza da cosa??.. astinenza da un abbraccio: io non chiedo altro che un forte abbraccio pieno di affetto da parte del ragazzo che amo.. vorrei sentire il calore di un essere affettuoso che mi resta sempre vicino, vorrei sapere che non sono sola e che per qualsiasi cosa c'è qualcuno che sa donarmi tanta felicità.. solo un abbraccio e tutti i fantasmi cattivi intorno a me spariscono nel nulla, regalandomi il sorriso e il buon umore..

chissà al mondo quante ragazze come me desiderano solo l'affetto.. forse siamo più di quante pensiamo, forse tante altre ancora non l'hanno potuto sperimentare e forse altre lo stanno giusto scoprendo ora.. =)

buona giornata a tutti!!..
abbracciatevi e vogliatevi bene, ciao!!..



Friday, May 10, 2013

capitolo VII - un viaggio nel nuovo mondo..

(capitolo VI - una creatura divina)


"Vuoi sapere come hai fatto ad arrivare fin qui, vero??..", chiese Angela a Gioia.. erano sedute vicine su di una panchina di legno, davanti a loro il sole le riscaldava e di qua e di là vi erano alcune famiglie che passeggiavano in allegria..
"vedi Gioia, tu ora stai vivendo in una specie di mondo parallelo, in un tempo affiancato a quello del mondo che hai vissuto fino a ieri.."
"fino a ieri??..", chiese perplessa Gioia.. "che è successo ieri??.. non mi ricordo bene.."
"beh, ieri mattina sei partita con la tua amica Serena e suo papà, siete andati all'aeroporto e siete venuti fino in Spagna..", le rinfrescò la memoria Angela..
"ah, sì sì, adesso ricordo, sì.."
"e ti ricordi cosa ti è successo sull'aereo??..", continuò Angela.
"sono svenuta!!..", disse Gioia con estrema dolcezza, come se a dire quelle parole rischiasse di scatenare una guerra..
"sì Gioia.. sei svenuta.. e proprio in quel momento è avvenuto un passaggio, una transizione.. riesci a capire??.."
"cioè, mentre sono svenuta sono passata in questo mondo parallelo dal mio??..", Gioia era sempre più perplessa..
"esatto, Gioia, esatto!!.. sei arrivata in un mondo che non puoi definire tuo, perché è proprio come lo immagini tu, un mondo incredibile, utopico, ma meraviglioso.. e questo mondo appartiene a noi.."
Gioia guardò Angela con serietà e un pizzico di tristezza.. alla fine le disse con rassegnazione:
"e voi siete utopici e meravigliosi??.. cos'abbiamo noi che voi non avete??.."
"non è quello che abbiamo o che non abbiamo che ci differisce da voi..", puntilizzò l'amica.. "sono le scelte che facciamo, sin dall'inizio, sin da quando per primi comprendiamo di appartenere a questo mondo, proprio come tutti gli altri animali e tutte le piante.. vieni, ti mostro una cosa.."
Angela si alzò e si mise in cammino lungo una stradina sassosa, immersa nel verde dei prati.. Gioia la seguì con curiosità, mentre si guardava intorno, ammirando il paesaggio così naturale, così incontaminato.. camminarono in silenzio, immerse nel suono dei piccoli animali che davano vita a quel luogo da sogno.. gli alberi diventavano sempre più numerosi mentre si avvicinavano ad una collina, anche questa ombreggiata da un grande albero dalle foglie larghe, di un verde acceso, leggermente scosse dalla brezza fresca d'estate.. raggirarono la collina e si fermarono.. Gioia guardò dritto davanti a sé e rimase a bocca aperta: vedeva una grandissima distesa di alberi da frutto, meli, albicocchi, ciliegi e altre varietà di piante estive, tutte cariche di frutti e di bell'aspetto.. intorno agli alberi vi erano tante persone: alcune raccoglievano i frutti caduti sul terreno, altre li staccavano dai rami più bassi e i più giovani si arrampicavano lungo i tronchi per prendere i frutti più in alto.. vi regnava una grande armonia, erano tutti così tranquilli e sereni, si sorridevano e chiacchieravano pacificamente, come se fossero tutti grandi amici..
"wooow, che meraviglia!!..", esclamò Gioia non credendo ai suoi occhi.. "tutte queste persone, sono qui per mangiare la frutta, giusto??.. ma si conoscono??.. chi sono??..", chiese la ragazza..
"in realtà non si conoscono affatto.. si sono incontrate qui, in questo piccolo eden e hanno fatto subito amicizia.. per questo le vedi parlare così apertamente: sono tutti uguali, sono tutti esseri umani, pertanto è giusto che socializzino..", spiegò Angela..
"accidenti, è proprio così che dovrebbe essere al mondo.. voglio dire, anche nel mio mondo dovrebbe essere così.. e invece da noi quando due sconosciuti si incontrano subito si giudicano a vicenda dall'aspetto fisico dell'altro.. questo non lo trovo giusto!!.. insomma, se uno non dimostra subito la sua intelligenza per via del suo aspetto fisico, viene subito tagliato fuori!!..", disse Gioia con un principio di rabbia.. ma Angela la interruppe:
"so che hai notato un particolare interessante, quando hai visto tutta quella gente fuori dalla chiesetta, dico bene??.."
"è così, ma come fai a sapere tutto??.. ho notato che sono tutti in perfetta salute.. hanno tutti un fisico perfetto, come se fossero statue scolpite dagli angeli.. e in volto hanno tutti un colorito così vivace, a differenza della gente che vedo sempre nel mio mondo.. lì sono sempre tutti malati, per non parlare dei giovani che hanno brufoli in ogni dove!!..", rispose Gioia mantenendo quel tono adirato..
"beh, è proprio questo il bello!!..", esclamò Angela.. "questa gente è in salute perché si nutre esclusivamente di quello che la natura le offre!!.. le vedi??.. mangiano solo frutta.. hanno tutti un gran rispetto per gli animali, per tutti loro e non oserebbero mai rubare alle altre creature ciò che le appartiene.."
"incredibile..", replicò Gioia tornando a guardare con stupore le persone nel frutteto.. le sembrava tutto così diverso, così ragionevole, ma anche così insensato.. per questo chiese all'amica:
"ma loro continuano a camminare e se si stancano dove vanno a riposare??.. dov'è che dormono??.."
"sapevo che me l'avresti chiesto.. adesso ti mostro un'altra cosa, vieni con me..", rispose Angela e ripartirono insieme verso il frutteto..
nell'attraversare quella distesa di alberi colorati, Gioia non poté non notare la grandissima felicità negli occhi delle altre persone e, contagiata da questa estrema allegria, le veniva naturale salutarle con un larghissimo sorriso e loro ricambiavano ugualmente, mentre inchinavano la testa al passaggio dell'angelo..
"come si chiama tutta questa gente??..", chiese Gioia all'amica..
"non lo so, non li conosco tutti!!.. sono un angelo, non un'indovina..", rispose con ironia..
camminarono per un bel po' di tempo, durante il quale Gioia non pensava a niente, solo a sentire il profumo della natura e ad ascoltare i suoi suoni.. la distesa di alberi da frutto si era diradata, ora vi si trovavano alcune casette qua e là in mezzo al verde.. erano delle casette piccole e carine, di un piano, dai colori vivaci, ma sembravano tutte disabitate.. e più proseguivano il cammino e più le case diventavano numerose, fino a diventare un piccolo paesino.. ora le case erano più vicine e c'erano anche delle fontane e delle statue.. le due ragazze si fermarono in mezzo ad una piccola piazzetta, vicino ad una fontanella..
"benvenuta in uno dei tanti piccoli paesini di questa zona!!..", disse Angela allargando le braccia e girando su se stessa.. Gioia si guardò intorno allegra, intenerita dalla bellezza di quel panorama così inusuale: un misto di natura e gentile opera umana, uno spettacolo che emanava una sensazione di armonia e nello stesso tempo protezione, la stessa che avverte un bambino quando la sua mamma lo abbraccia.. Gioia ammirava tutte quelle casette vicine, colorate, ma vuote, come se fosse un paesino abbandonato, e chiese spiegazioni all'amica:
"sono bellissime queste case!!.. ma perché mi sembrano disabitate??.."
"ma no, non sono disabitate, sono solo vuote, nel senso che in questo momento all'interno non c'è nessuno..", rispose Angela.. poi aggiunse: "ma non tutte.. in alcune vi sono anche delle persone, ma se non si fanno vedere è perché ora non hanno voglia di uscire.."
Una famiglia con due piccoli bambini attraversò la piazzetta salutando gentilmente e serenamente le due ragazze..
"vieni Gioia, penso che ci sia qualcuno che ti aspetta in una di queste case..", disse Angela e si avviò verso una graziosa casetta di color albicocca con le tende azzurre..
"vai Gioia, apri la porta, non aver paura..", la incoraggiò Angela.. si trovavano davanti alla porta d'ingresso di legno marroncino e Gioia sembrava esitare, come se avesse paura di chi avrebbe incontrato all'interno.. alla fine aprì la porta ed entrò.. in mezzo all'atrio illuminato dai raggi solari vi era una ragazza che corse subito incontro a Gioia..
"ciao carissima!!..", la salutò Serena abbracciandola..

CONTINUA...



Wednesday, May 8, 2013

le cose delle donne che non piacciono agli uomini - V


Che gli uccelli dell’ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido.
Proverbio Cinese


ciao a tutti, ragazzi, bentornati ai "difetti delle donne".. oggi è l'ultimo appuntamento, nel quale si parlerà di un comportamento completamente universale nel mondo femminile, ma che, a quanto pare, irrita molto il pubblico maschile.. se pensavate che il mal di testa fosse la cosa più fastidiosa che una donna possa mai esprimere, allora non conoscete ancora bene il gentil sesso.. vi è un particolare che accomuna praticamente tutte le ragazze, in particolare le più giovani, soprattutto se il loro ragazzo è particolarmente famoso fra le sue amichette..
udite udite ragazzuoli, perché svelato anche questo mistero non avrete più scuse per attaccare gli atteggiamenti delle vostre fidanzate.. le donne non sono delle extraterrestri, vanno solo studiate per bene; d'altronde anche le donne fanno così con gli uomini, ma non spetta a me il compito di descrivere tutti i gesti degli uomini: scusatemi, sono una donna e, in quanto tale, conosco appieno il nostro comportamento, piuttosto che quello dei ragazzi..
ad ogni modo, questo è l'argomento di oggi:


5 ~ LA STRANA FISSA PER IL CELLULARE

si tratta di un discorso quasi totalmente universale; in altre parole, scagli la pietra dell'indifferenza la donna che non s'interessa mai minimamente del cellulare del suo ragazzo.. scommetto tutto quello che ho che tutte, ma proprio tutte le ragazze provano una sorta di attrazione inspiegabile verso il telefono del partner; almeno per il primo periodo, perché è proprio così che stanno le cose: o bisogna solo farci l'abitudine perché quello di prendere in mano il cellulare è un atteggiamento pressoché quotidiano; o qui gatta ci cova..
ma ci sono più motivi per cui una donna s'interessa così tanto ogni volta che il suo ragazzo tira fuori quell'oggetto dal contenuto sospetto e misterioso:

è curiosità:
state tranquilli, non c'è nulla da temere, si tratta solo di innocua curiosità.. insomma, se una donna vuole davvero bene al proprio uomo, è giusto che gli dimostri un minimo di interesse e questo, a mio parere, è un segno abbastanza evidente di amore: vorrebbe sapere chi lo sta cercando, o lui chi cerca, se ha bisogno di qualcosa, oppure se sta semplicemente chiacchierando (o meglio chattando) con qualche amico.. tutto è possibile, ma agli occhi della donna, che si fa mille domande, risulta tutto molto misterioso e attraente, come quando senti un suono provenire da lontano e vuoi sapere chi è che sta suonando.. ecco, ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, la curiosità non è peccato, non è reato e spesso porta a fare grandi scoperte.. quello che posso suggerirvi, ragazzi, è di permettere alla vostra ragazza di essere al corrente di quello che state facendo, sempre nei limiti accettabili.. voglio dire, se state programmando una festa a sorpresa per lei, lasciate perdere e inventatevi una balla, ecco.. altrimenti, se tutto è tranquillo, non vi preoccupate di dire la verità che tanto, prima o poi, viene sempre a galla.. insomma, se adesso sapete che alle donne fa piacere venire a conoscenza delle vostri abitudini tecnologiche e sociali, sempre se non è scandaloso o da nascondere, non vedo perché non dovreste dire alla vostra donna chi vi ha scritto e, brevemente, che cosa voleva.. lei sarà felice di sapere che voi non la escludete e se ne starà tranquilla in pace, almeno fino al prossimo squillo!!.. ;-)

è interesse:
anche qui nulla di preoccupante.. siate felici, la vostra ragazza vi vuole bene e vuole essere considerata anche virtualmente!!.. anche lei vorrebbe sapere con chi state parlando e di cosa; così, se possibile, anche lei potrà partecipare alla conversazione.. basta solo che le dite di cosa state parlando, poi sarà lei a giudicare se è una conversazione degna di partecipazione o se è roba da uomini.. ma almeno non si sentirà abbandonata e trascurata.. forse per voi è una stupidata, ma per una donna sentirsi ignorata e tagliata fuori da una qualunque conversazione è peggio di uno schiaffo, le fa molto male e le fa azzerare la sua autostima.. pensateci bene prima di assecondare il desiderio di partecipazione della vostra ragazza, perché potreste rovinare la vostra relazione, le donne sono delicate: se lei è felice, e vi chiede di cosa state parlando, per non sentirsi sola, perché rovinarle la gioia con un "niente niente, lascia stare"??.. mmm..

è sospetto:
questo però non è un bene.. ahia, ragazzi, se la vostra ragazza vi guarda male mentre state scrivendo al cellulare, allora dovreste come minimo preoccuparvi, non tanto di quello che scrivete o a chi scrivete, ma per la reazione che avrà la ragazza nello scoprire qualcosa di negativo nei suoi confronti.. è logico che se ultimamente vi siete comportanti in maniera un po' fredda o distaccata con la vostra donna, lei s'insospettisce che ci sia qualcosa sotto, che la state assecondando e che avete altri interessi prima di lei.. è quindi naturale che, quando qualcuno vi scrive, lei vi guardi fisso e male, perché si sente tradita, sente che c'è qualcos'altro oltre a lei per voi e, soprattutto, potreste progettare di abbandonarla per qualcun altra..
le cose stanno veramente così e voi non volete farle scoprire che vi state allontanando da lei??.. allora, permettetemi, siete dei falsi e vi state prendendo gioco di lei.. una ragazza non è un giocattolo, ha un cuore e dei sentimenti e se la trattate freddamente perché vi piace un'altra, come minimo, se aveste un po' di cuore, glielo direste.. ovvio, con tatto e gentilezza, facendole capire cosa c'è che è andato storto nella vostra storia, cosa vi ha infastidito di lei e perché non volete più che la vostra relazione continui..
perciò, invece di incolparla che continua a fissarvi mentre scrivete al cellulare o ad intromettersi in quello che state facendo, provate a dialogare e a risolvere i vostri problemi, ne trarrete solo vantaggio e per voi, e per la vostra storia..

è mancanza di fiducia:
spesso, anzi, quasi sempre una storia inizia con pochissima fiducia, ma che poi crescerà col tempo, se tutti e due si vogliono davvero bene e si rispettano a vicenda.. ma finché questa fiducia non sarà abbastanza solida da donare una forte comprensione reciproca, rimarrà sempre la paura che uno dei due possa ferire l'altro con determinati gesti o parole.. per la donna, la paura che il suo uomo possa smettere di amarla e di lasciarla si riflette molto nei suoi atteggiamenti verso il cellulare di lui: ogni squillo, ogni vibrazione e ogni tasto premuto possono far pensare la ragazza per molto tempo, anche senza dire nulla, per non creare disagi; ma a stare a disagio è solamente lei, perché si fa di quelle paranoie e s'inventa di quei dialoghi apocalittici che la spiazzano psicologicamente, facendole credere che da un momento all'altro la loro storia possa finire..
perciò, ragazzi, all'inizio di una storia, per evitare che la vostra ragazza pensi male ogni qualvolta tiriate fuori il vostro telefono, rassicuratela con dolci parole e fatele leggere quello che scrivete; ma solo se veramente non avete nulla da nasconderle, altrimenti le paure della ragazza sono ovviamente fondate.. volete bene alla vostra ragazza e non volete che resti in pensiero??.. fatele allora capire che non c'è nulla da temere e abbiate pazienza, almeno fin quando la vostra storia non sarà più seria e tranquilla e lei avrà acquistato piena fiducia in voi.. da quel momento la paura si trasformerà in abitudine e tutti sarete più sereni..

è ossessione:
e qui c'è ben poco da dire e altrettanto poco da consigliare.. se una donna è talmente ossessionata dal cellulare del suo uomo, da non stare mai tranquilla e voler sempre sapere chi è, che cosa vuole e che cosa gli scrive, allora è lei ad avere qualche problemino, non il ragazzo.. è chiaro che le è successo qualcosa: potrebbe aver visto un film o letto un libro di tradimenti; potrebbe aver ascoltato la storia di una sua amica che ha scoperto il suo ragazzo messaggiare di nascosto con un'altra ragazza; potrebbe solo avere delle paranoie perché è un brutto periodo per lei.. qualunque possa essere il motivo, però, siete ancora una volta voi i suoi cavalieri e, pertanto, solo voi potete tranquillizzarla, dicendole con il tono più rassicurante che potete che non c'è nulla di cui preoccuparsi, sempre che sia la verità, altrimenti rileggete il paragrafo "è sospetto".. non è mai bello quando una donna è preda delle ossessioni, e, anche se non è facile, è giusto e piacevole che qualcuno le dia un'aiuto per sentirsi più tranquilla.. e questo qualcuno è solo il suo ragazzo..

ricordatevi che alle donne interessa il vostro affetto più del vostro cellulare.. e non potete immaginare che fastidio e che rabbia che provano ogni volta che vorrebbero stare un po' insieme a voi, e voi vi distraete con quel maledetto oggetto!!..
vedete, le donne sono molto passionali, preferiscono passare un piacevole pomeriggio insieme a voi, piuttosto di stare attaccate ad un telefono.. e tanto meno vorrebbero che le trascuriate per dedicarvi virtualmente a chissachì o a chissaché..
ma ricordate, ragazzi: dallo sguardo di una donna si può venire a conoscenza di molte sensazioni, molte preoccupazioni e molti disturbi.. sta solo a voi riuscire a coglierli e a discuterne con lei, solo voi avete confidenza con lei e solo voi siete in grado di rimediare ai possibili malanni.. quello che conta, e questo non solo per quanto riguarda la fissa per il telefonino, è che voi siate sempre, e ripeto sempre, sinceri con lei, perché se non lo siete, se mentite alla vostra ragazza, se mascherate la realtà come più vi giova, le fate solo del male e non le volete bene davvero.. non è mai bello prendersi gioco di una persona, non è bello scherzare con i suoi sentimenti e va sempre a finire che tutto si rivolgerà contro di voi..
pertanto, vi assicuro che non c'è mai alcun motivo per coprire le cose come stanno realmente, e quindi dite sempre la verità alla vostra ragazza, anche se fa male, perché mentire è sempre peggio.. anche se volete lasciarla e non sapete come fare a dirglielo, voi non inventatevi storie: a modo vostro, con tutta la dolcezza che conservate nel cuore dite le cose come stanno e ricordatevi che la verità è sempre gradita..


bene ragazzi, è tutto, non ho altro da aggiungere.. spero che questi discorsi vi abbiano chiarito un po' le idee sulle donne, sulle loro abitudini, sui loro strani comportamenti e spero che ora sappiate un po' come prenderle quando vi sembra che stiano facendo i capricci.. ;-)
le donne sono fatte così, sono tutte complicate, ma tutte molto affettuose: prendere o lasciare!!.. ;D

ciao!!..



Monday, May 6, 2013

un giorno di silenzio..


oggi non scriverò il blog.. ieri se n'è andato un mio caro amico e non me la sento di scrivere nulla.. che riposi in pace..

addio F.B.



Friday, May 3, 2013

capitolo VI - una creatura divina..

(capitolo V - la chiesetta bianca)


Gioia si spaventò talmente tanto, da rimanere immobile con gli occhi sgranati, guardando fisso davanti a sé, nel buio più totale, avvolta solo dal silenzio e dal quel buon profumo di fiori.. non aveva freddo e neanche caldo, stava bene, si sentiva tranquilla, nonostante lo spavento.. ma non riusciva a capire cosa fosse successo, perché la porta si fosse chiusa all'improvviso e perché non aveva paura di trovarsi lì tutta sola in una minuscola chiesetta buia..
ad un certo punto scrutò meglio davanti a sé e fu incuriosita da quello che stava vedendo..
"forse mi sbaglio, forse sono i miei occhi che hanno qualche problema.. ma laggiù non ci sono dei puntini bianchi fluttuanti??..", pensò..
infatti, proprio davanti a lei, ad una distanza di circa quattro metri, all'altezza del suo sguardo vi erano tanti piccolissimi puntini bianchi luminosi che vagavano in cerchio, come uno sciame di mosche.. poi il gruppetto di luci iniziò ad ingrandirsi, sempre di più, sempre più luminosi, sempre più brillanti, tanto che gli occhi di Gioia cominciavano a provare un leggero fastidio.. la ragazza si mise una mano davanti per proteggersi da quella luce così intensa, mentre osservava lo spettacolo di quel bagliore bianco, dalle sfumature azzurrine verso l'esterno e dalla forma irregolare.. cresceva sempre di più, fino ad assumere una sagoma umana.. sì, stava proprio prendendo la forma di una persona: Gioia riusciva a riconoscere la forma di una testa, due braccia e il corpo a forma triangolare, come se l'individuo indossasse un lungo vestito.. piano piano la sagoma diventava sempre più nitida, e, finalmente, ecco che apparve la figura di una ragazza immersa nella luce bianca: aveva i capelli molto lunghi, lisci e dorati; sopra la fronte aveva una brillantissima corona argentata, come quella delle principesse; indossava una lunga tunica bianca e azzurra, dalle maniche lunghe, con una corda dorata intorno alla vita; era talmente lunga da toccare il pavimento, così da non scoprire i piedi.. ma il particolare più interessante che stupì Gioia furono due grandi ali bianche che spuntavano da dietro la schiena della ragazza: era un angelo, un favoloso angelo brillante dall'espressione pacifica e serena..
Gioia se ne stava lì immobile ad osservare l'angelo senza dire nulla.. notava una certa somiglianza fra il suo volto e quello della creatura, solo che il suo era più brillante, più acceso e anche più sano.. d'altronde, pensava Gioia, si trattava di un angelo e quindi doveva per forza essere perfetto..
però, visto che Gioia non accennava minimamente ad attaccar bottone, fu la luminosa creatura a parlare e le disse con voce molto dolce:
"ciao Gioia!!.."
Gioia si scosse e rispose con grande stupore:
"cosa, ma.. ma.. come ca.. come fai a sapere come mi chiamo??.."
"io ti conosco, Gioia..", rispose l'angelo..
"davvero??..", domandò la ragazza.. "io invece no, chi sei tu??.. sei un angelo, vero??.."
"sì, sono un angelo.. ti ho chiamata io.. e tu mi hai ascoltato.. finalmente sei venuta, ti stavo aspettando.. benvenuta nel nostro mondo!!..", disse l'angelo allargando le braccia in segno di accoglienza.. Gioia continuava a non capire e chiese alla ragazza:
"non capisco, dov'è che sono esattamente??.. ah, scusa, tu come ti chiami??.."
"io non ho un nome preciso, ognuno mi chiama con il nome che più crede sia appropriato a me.."
"ah.. quindi se io volessi chiamarti per nome, dovrei inventarmelo??..", chiese Gioia..
"beh, non esattamente.. guardami bene e cerca un nome che mi rappresenti.."
Gioia guardò meglio l'angelo, concentrandosi su una denominazione valida che s'addicesse maggiormente alla sua figura.. banalmente le venne in mente una soluzione e disse con fierezza:
"Angela!!.. direi che è appropriato, no?, sei un angelo e sei una ragazza.. perciò ti vedo bene con il nome Angela.."
"perfetto, d'ora in avanti mi potrai chiamare con questo nome..", sorrise la ragazza..
"ma non capisco..", continuò Gioia.. "allora gli angeli esistono.. perché mi hai chiamata??.. e come hai fatto a chiamarmi??.. insomma, mi puoi spiegare cosa sta succedendo, perché io sono talmente confusa, che non so più se mi trovo sulla Terra o su Giove!!.."
"calma, calma..", fece Angela avvicinandosi a Gioia.. "vieni, andiamo fuori, ti faccio vedere cosa c'è in questo mondo e ti spiego con calma dove sei, perché sei qui e per quanto resterai qui.. adesso però usciamo, immagino che anche a te piaccia il sole.."

fuori dalla chiesetta Gioia ebbe un attimo di perplessità e restò senza parole nel vedere il panorama: erano sparite tutte quelle colline verdi ricoperte di fiorellini, mentre dritto davanti a lei si distendeva una lunga stradina sassosa.. c'erano poi prati, ruscelli, qualche alberello qui e lì e tante piccole casette colorate.. volavano uccellini, scorrazzavano cagnolini, ma soprattutto, tanta gente camminava in lungo e in largo in questo paesaggio tranquillo e sereno.. guardando meglio la gente, Gioia capì che si trattavano di normalissime persone, tutte differenti, vestite ordinariamente: jeans e maglietta, gonna e camicetta, sandali o scarpe fatte a mano.. erano tutte a gruppetti composti da due o più persone, per lo più da due genitori e uno, due o tre figli.. e tutti camminavano, chi verso destra, chi verso sinistra, chi accarezzava i cani e chi si fermava a riposarsi un po' sulle panchine di legno lungo la strada.. erano tutti così felici, tutti così tranquilli, ma soprattutto, e questo particolare colpì molto Gioia, erano tutti in estrema salute, dal colorito vivace, i capelli tenuti tutti bene e la pelle dall'aspetto giovanile, come se avessero assunto l'elisir della giovinezza e non potessero mai invecchiare..
"chi è tutta questa gente e dove vanno tutti??..", chiese Gioia alla ragazza..
"le vedi??.. sono persone comuni, come te, come chiunque altro tu abbia conosciuto durante la tua vita.. dove vanno??.. nessuno lo sa, loro sono in viaggio, in movimento, perché è questo il loro obiettivo..", rispose Angela..
"cioè l'obiettivo di ognuno di loro è camminare per tutta la vita??..", chiese Gioia stupita e leggermente confusa..
"ma no, non per tutta la vita!!..", rise la ragazza.. "solo fino ad una certa età.. dopo è chiaro che chiunque desidera riposarsi.. a quel punto smettono di camminare e si riposano.. vieni, andiamo per di là, ti faccio vedere la bellezza di questo mondo.."

e così anche Gioia e Angela si misero in cammino, proprio come facevano gli altri, sotto il sole, nella brezza estiva, immersi nella natura vivace e pacifica.. insieme andarono lontano, lontano dalla chiesetta, fra l'altra gente, fra tutte quelle persone così gentili, che salutavano con grande affetto le due ragazze.. e nessuno si stupiva della presenza di quell'angelo, come se tutti lo conoscessero, anzi: molti non solo facevano un gran sorriso sereno ad Angela, ma abbassavano la testa in segno di grande rispetto, augurandole "buongiorno"..
anche Gioia sentiva il forte desiderio di portare grande rispetto alla sua nuova amica, non solo perché sarebbe stata la sua guida durante il loro cammino, ma soprattutto perché era una creatura diversa da lei, superiore, più potente, perfetta.. non aveva paura di lei, ne era piuttosto affascinata e si sentiva orgogliosa di avere come compagna un angelo vero e proprio, che la conosceva ed aveva nei suoi confronti rispetto, gentilezza e comprensione..
"Angela..", la chiamò Gioia.. "ecco, potresti spiegarmi cos'era quel treno che mi ha portato fin qui??.. più che altro vorrei capire come mai è scomparso e perché ci sono salita senza accorgermene.."
"adesso ti spiego tutto con calma..", le rispose l'angelo e si sedettero entrambe su una panchina illuminata dai caldi raggi solari..

CONTINUA...



Wednesday, May 1, 2013

le cose delle donne che non piacciono agli uomini - IV


Sono poche le ragioni per dire la verità. Mentre quelle per mentire sono infinite.
Carlos Ruiz Zafón


Ragazzi, adesso vi sembrano meno aliene le donne con i loro comportamenti strani e le loro abitudini insolite??.. se non siete ancora del tutto convinti, oggi cercherò di svelarvi uno dei misteri più comuni delle ragazze, specie dopo un po' di tempo che le conoscete e che loro conoscono voi..
l'altra volta vi avevo parlato del gossip e vi avevo spiegato che, tutto sommato, se non diventa una cattiva abitudine, può essere considerato come un'attività di confronto e di dialogo, nonché di curiosità personale.. fin qui tutto calmo e tutto tranquillo.. ma ciò di cui vi parlo oggi è alquanto interessante, perciò prendete appunti!!..


4 ~ IL FAMOSO MAL DI TESTA

ebbene sì, non si può affermare che non sia una delle scuse più diffuse fra il genere femminile, talvolta veramente percepito, ma spesso, troppo spesso utilizzato come asso nella manica..
si tratta di una sorta di copertura per schivare le attività quando non se ne ha voglia e non si vuole ammettere di non voler ubbidire.. è abbastanza universale, sempre con qualche eccezione naturalmente, ma più diffuso di quel che si pensa..
ma cosa spinge le donne a ricorrere a questa scusa (o copertura, o arma di difesa) in più occasioni??.. ci sono ben pochi motivi e molto intuitivi:

è la verità:
non è scontato che il mal di testa sia sentito veramente.. in questo caso non si può dir niente, insomma, siamo esseri umani, non automi!!.. qualche volta può capitare che ad una donna venga il mal di testa e che, quindi, non abbia voglia di fare una certa cosa..
come fate, però, a sapere che è la verità??.. dipende da quanto tempo la ragazza ne soffre: se già fin dalla mattina si lamenta che le fa male la testa, allora è quasi totalmente probabile che lo abbia davvero anche quando un ragazzo le chiede se ha voglia di stare insieme..
può anche essere che le sia venuto poco prima che il ragazzo glielo chiedesse, può benissimo essere.. in questo caso lo si nota da come si comporta la donna: se cerca di evitare il più possibile gesti che richiedono impegno, allora è vero; se invece nonostante abbia detto di aver male ancora se ne va in giro di qua e di là, si attacca alla tv, o al computer, o al telefono, io sospetterei che tutto sommato non sia così insopportabile sto mal di testa..
il consiglio che vi do, ragazzi, per sapere se effettivamente la vostra ragazza ha davvero mal di testa è di chiederglielo, il più gentilmente possibile, ma non restare indifferenti e sbuffare perché avete perso un'occasione.. se lei vi dirà che sta davvero male (e se la conoscete bene glielo leggete negli occhi che non sta mentendo), allora non cercate di insistere, ma statele vicino e non infastiditela.. se in quel momento soffre di emicrania non offendetevi, perché, insomma, capita a tutti ogni tanto, basta avere pazienza, starà meglio la prossima volta..

è una scusa:
si sa, difficile trovare una ragazza perfetta che abbia sempre voglia di fare tutto ciò che un ragazzo le propone di fare.. fortunato il ragazzo che la trova, ma è più facile che trovi una donna che, giustamente, talvolta non se la sente e preferisce starsene tranquilla in pace.. in questo caso le oche sono due: o la donna è sincera e vi dice chiaramente che non ne ha voglia, punto e stop; o non lo è e tira fuori la scusa del mal di testa.. per sentito dire più che altro, perché non è così immediato ricorrere a questo trucchetto quando non si ha nessun problema fisico..
ma lo capite subito se è una finta: ve lo dirà senz'altro con stizza, come se se lo fosse inventato lì al momento, magari non guardandovi neanche negli occhi.. magari per tutto il giorno stava bene e così, di punto in bianco, se ne salta fuori con questo dolore sfiancante..
il mio consiglio, comunque, non è quello di incazzarvi e andarvene via, magari borbottando "la solita", "che palle", "con sto mal di testa".. piuttosto cercate di capire cos'ha la vostra ragazza da rifiutare così sgarbatamente ogni vostra proposta.. chiedeteglielo gentilmente (ricordatevi di usare sempre l'estrema gentilezza e tattilità con le donne, perché sono tutte sensibili), guardandola negli occhi e magari tenendole le mani.. se sarete dolci a sufficienza lei vi risponderà e quasi certamente vi dirà cosa c'è in realtà che la disturba:

~ si sente stanca:
può essere, benissimo che la ragazza, in quel momento, si senta stanca e non abbia voglia di fare ciò che le avete chiesto.. però non voleva dirvelo ed ha preferito mascherare la verità.. è qui che dovete intervenire con dolcezza e chiederle non solo come mai è così stanca, ma soprattutto perché non voleva dirvelo.. lei ve lo dirà e a quel punto.. vabbè, non sto ad inventarmi un romanzo.. ;-P

~ ha qualche preoccupazione:
forse c'è qualcosa che la turba, ma non ne vuole parlare.. fatevi vedere che le siete vicini e ditele che con voi può parlare liberamente e che l'aiuterete come potete.. alle donne fa molto piacere sentire queste parole, perché sentono che non sono sole, c'è qualcuno che le aiuta.. vedrete che, anche qui, le cose andranno meglio..

~ vorrebbe fare altro:
non è scontato che una donna non abbia voglia di fare una certa cosa, bensì un'altra.. voglio dire, a quanti capita di trovarsi insieme, di voler decidere cosa fare e non trovare nulla che vada bene a tutti??.. è normale che a volte non si abbia voglia di fare questo, ma si preferisca fare quello, dipende tutto dall'umore in quel momento.. ad ogni stato d'animo corrisponde un certo tipo di attività e proporne uno che non corrisponde a quello stato d'animo la vedo dura che sarà ben accetto.. succede molto più spesso di quel che pensate..

le verità posso essere tante, ma qualunque essa sia, il problema rimane sempre lo stesso: come mai la vostra ragazza non voleva dirvi sinceramente che non voleva accettare la vostra proposta??.. qui sta il mistero, che può essere semplicemente svelato, se sarete capaci di rendervi più amichevoli possibili.. di solito il problema è che le donne non si fidano a dire la verità.. questo può essere causato da un lasso di tempo troppo corto da quando sta con un ragazzo, per cui la ragazza non si fida a dire la verità perché ha paura che lui possa reagire male, arrabbiarsi od offendersi.. ma può essere anche il contrario: una coppia può conoscersi e stare insieme da parecchio tempo, perciò lei sa già la reazione che avrà lui nel sentire certe cose, per questo lei le maschera.. e in questo caso, amici miei, mi dispiace di doverlo dire, ma è proprio mancanza di fiducia.. spesso, troppo spesso le donne non si fidano degli uomini..

ma tranquilli, c'è sempre una soluzione!!.. anche qui le oche sono due:
- o significa che, mmm, la storia sta per finire, nel senso che non c'è più comprensione, non c'è più affetto, non c'è più amore;
- oppure uno dei due deve lasciar perdere il suo comportamento impulsivo ed arrogante e cercare di essere più sciolto, più morbido, più comprensivo..

io vi consiglierei di far particolarmente attenzione alle vostre reazioni, ragazzi, perché magari per voi è scontato, ma per una donna l'indifferenza e la freddezza sono veri pugnali al cuore.. penso che sarete d'accordo se dico che una donna che ha un ragazzo dolce, affettuoso, comprensivo, amichevole e divertente avrà sempre la certezza e la fiducia che quel che gli dirà non le si ritorcerà contro.. quindi è questa l'unica cosa che posso consigliarvi: non siate troppo stizziti, troppo burberi, seri o minacciosi.. siate, piuttosto, gentili e delicati, come se steste parlando ad un cucciolo tenero e suscettibile..
fate così: date alla vostra ragazza un motivo per cui lei debba sempre fidarsi di voi..
provate a fare questo e non sbaglierete mai!!.. =)

alla prossima, ciao!!..  ⚤