"Vuoi sapere come hai fatto ad arrivare fin qui, vero??..", chiese Angela a Gioia.. erano sedute vicine su di una panchina di legno, davanti a loro il sole le riscaldava e di qua e di là vi erano alcune famiglie che passeggiavano in allegria..
"vedi Gioia, tu ora stai vivendo in una specie di mondo parallelo, in un tempo affiancato a quello del mondo che hai vissuto fino a ieri.."
"fino a ieri??..", chiese perplessa Gioia.. "che è successo ieri??.. non mi ricordo bene.."
"beh, ieri mattina sei partita con la tua amica Serena e suo papà, siete andati all'aeroporto e siete venuti fino in Spagna..", le rinfrescò la memoria Angela..
"ah, sì sì, adesso ricordo, sì.."
"e ti ricordi cosa ti è successo sull'aereo??..", continuò Angela.
"sono svenuta!!..", disse Gioia con estrema dolcezza, come se a dire quelle parole rischiasse di scatenare una guerra..
"sì Gioia.. sei svenuta.. e proprio in quel momento è avvenuto un passaggio, una transizione.. riesci a capire??.."
"cioè, mentre sono svenuta sono passata in questo mondo parallelo dal mio??..", Gioia era sempre più perplessa..
"esatto, Gioia, esatto!!.. sei arrivata in un mondo che non puoi definire tuo, perché è proprio come lo immagini tu, un mondo incredibile, utopico, ma meraviglioso.. e questo mondo appartiene a noi.."
Gioia guardò Angela con serietà e un pizzico di tristezza.. alla fine le disse con rassegnazione:
"e voi siete utopici e meravigliosi??.. cos'abbiamo noi che voi non avete??.."
"non è quello che abbiamo o che non abbiamo che ci differisce da voi..", puntilizzò l'amica.. "sono le scelte che facciamo, sin dall'inizio, sin da quando per primi comprendiamo di appartenere a questo mondo, proprio come tutti gli altri animali e tutte le piante.. vieni, ti mostro una cosa.."
Angela si alzò e si mise in cammino lungo una stradina sassosa, immersa nel verde dei prati.. Gioia la seguì con curiosità, mentre si guardava intorno, ammirando il paesaggio così naturale, così incontaminato.. camminarono in silenzio, immerse nel suono dei piccoli animali che davano vita a quel luogo da sogno.. gli alberi diventavano sempre più numerosi mentre si avvicinavano ad una collina, anche questa ombreggiata da un grande albero dalle foglie larghe, di un verde acceso, leggermente scosse dalla brezza fresca d'estate.. raggirarono la collina e si fermarono.. Gioia guardò dritto davanti a sé e rimase a bocca aperta: vedeva una grandissima distesa di alberi da frutto, meli, albicocchi, ciliegi e altre varietà di piante estive, tutte cariche di frutti e di bell'aspetto.. intorno agli alberi vi erano tante persone: alcune raccoglievano i frutti caduti sul terreno, altre li staccavano dai rami più bassi e i più giovani si arrampicavano lungo i tronchi per prendere i frutti più in alto.. vi regnava una grande armonia, erano tutti così tranquilli e sereni, si sorridevano e chiacchieravano pacificamente, come se fossero tutti grandi amici..
"wooow, che meraviglia!!..", esclamò Gioia non credendo ai suoi occhi.. "tutte queste persone, sono qui per mangiare la frutta, giusto??.. ma si conoscono??.. chi sono??..", chiese la ragazza..
"in realtà non si conoscono affatto.. si sono incontrate qui, in questo piccolo eden e hanno fatto subito amicizia.. per questo le vedi parlare così apertamente: sono tutti uguali, sono tutti esseri umani, pertanto è giusto che socializzino..", spiegò Angela..
"accidenti, è proprio così che dovrebbe essere al mondo.. voglio dire, anche nel mio mondo dovrebbe essere così.. e invece da noi quando due sconosciuti si incontrano subito si giudicano a vicenda dall'aspetto fisico dell'altro.. questo non lo trovo giusto!!.. insomma, se uno non dimostra subito la sua intelligenza per via del suo aspetto fisico, viene subito tagliato fuori!!..", disse Gioia con un principio di rabbia.. ma Angela la interruppe:
"so che hai notato un particolare interessante, quando hai visto tutta quella gente fuori dalla chiesetta, dico bene??.."
"è così, ma come fai a sapere tutto??.. ho notato che sono tutti in perfetta salute.. hanno tutti un fisico perfetto, come se fossero statue scolpite dagli angeli.. e in volto hanno tutti un colorito così vivace, a differenza della gente che vedo sempre nel mio mondo.. lì sono sempre tutti malati, per non parlare dei giovani che hanno brufoli in ogni dove!!..", rispose Gioia mantenendo quel tono adirato..
"beh, è proprio questo il bello!!..", esclamò Angela.. "questa gente è in salute perché si nutre esclusivamente di quello che la natura le offre!!.. le vedi??.. mangiano solo frutta.. hanno tutti un gran rispetto per gli animali, per tutti loro e non oserebbero mai rubare alle altre creature ciò che le appartiene.."
"incredibile..", replicò Gioia tornando a guardare con stupore le persone nel frutteto.. le sembrava tutto così diverso, così ragionevole, ma anche così insensato.. per questo chiese all'amica:
"ma loro continuano a camminare e se si stancano dove vanno a riposare??.. dov'è che dormono??.."
"sapevo che me l'avresti chiesto.. adesso ti mostro un'altra cosa, vieni con me..", rispose Angela e ripartirono insieme verso il frutteto..
nell'attraversare quella distesa di alberi colorati, Gioia non poté non notare la grandissima felicità negli occhi delle altre persone e, contagiata da questa estrema allegria, le veniva naturale salutarle con un larghissimo sorriso e loro ricambiavano ugualmente, mentre inchinavano la testa al passaggio dell'angelo..
"come si chiama tutta questa gente??..", chiese Gioia all'amica..
"non lo so, non li conosco tutti!!.. sono un angelo, non un'indovina..", rispose con ironia..
camminarono per un bel po' di tempo, durante il quale Gioia non pensava a niente, solo a sentire il profumo della natura e ad ascoltare i suoi suoni.. la distesa di alberi da frutto si era diradata, ora vi si trovavano alcune casette qua e là in mezzo al verde.. erano delle casette piccole e carine, di un piano, dai colori vivaci, ma sembravano tutte disabitate.. e più proseguivano il cammino e più le case diventavano numerose, fino a diventare un piccolo paesino.. ora le case erano più vicine e c'erano anche delle fontane e delle statue.. le due ragazze si fermarono in mezzo ad una piccola piazzetta, vicino ad una fontanella..
"benvenuta in uno dei tanti piccoli paesini di questa zona!!..", disse Angela allargando le braccia e girando su se stessa.. Gioia si guardò intorno allegra, intenerita dalla bellezza di quel panorama così inusuale: un misto di natura e gentile opera umana, uno spettacolo che emanava una sensazione di armonia e nello stesso tempo protezione, la stessa che avverte un bambino quando la sua mamma lo abbraccia.. Gioia ammirava tutte quelle casette vicine, colorate, ma vuote, come se fosse un paesino abbandonato, e chiese spiegazioni all'amica:
"sono bellissime queste case!!.. ma perché mi sembrano disabitate??.."
"ma no, non sono disabitate, sono solo vuote, nel senso che in questo momento all'interno non c'è nessuno..", rispose Angela.. poi aggiunse: "ma non tutte.. in alcune vi sono anche delle persone, ma se non si fanno vedere è perché ora non hanno voglia di uscire.."
Una famiglia con due piccoli bambini attraversò la piazzetta salutando gentilmente e serenamente le due ragazze..
"vieni Gioia, penso che ci sia qualcuno che ti aspetta in una di queste case..", disse Angela e si avviò verso una graziosa casetta di color albicocca con le tende azzurre..
"vai Gioia, apri la porta, non aver paura..", la incoraggiò Angela.. si trovavano davanti alla porta d'ingresso di legno marroncino e Gioia sembrava esitare, come se avesse paura di chi avrebbe incontrato all'interno.. alla fine aprì la porta ed entrò.. in mezzo all'atrio illuminato dai raggi solari vi era una ragazza che corse subito incontro a Gioia..
"ciao carissima!!..", la salutò Serena abbracciandola..
CONTINUA...
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