"Serena!!..", esclamò Gioia tutta sorpresa della presenza della sua migliore amica in quel mondo tutto diverso.. "ma cosa ci fai qui, come fai ad essere in questo posto??.."
"come come faccio??.. io sono sempre stata qui!!.. sei tu che sei finita in questo posto e quando l'ho saputo sono venuta in questa casa ad aspettarti.. finalmente sei arrivata!!..", rispose l'amica spiegandole frettolosamente..
"no, aspetta, non ci capisco niente!!.. Angela mi ha condotto fin qui, lei sapeva che tu eri in questa casa che mi aspettavi.. vero Angela??..", chiese Gioia voltandosi e parlando verso la porta d'ingresso.. ma fuori da quella porta non c'era nessuno, Angela era sparita e la ragazza rimase a bocca aperta, ancora più confusa di prima.. si voltò di nuovo verso Serena e iniziò a tempestarla di domande: "ma che cavolo succede, dov'è finita Angela??.. e io che ci faccio qui??.. e tu come fai a.. e poi??.. aaaaah!!..", sbraitò alla fine mettendosi le mani nei capelli..
"calma calma, rilassati!!..", disse Serena prendendola per i polsi e abbassandole le braccia.. "dai su, abbi un po' di pazienza, spiegami con calma cosa non capisci, che provo a spiegarti io.. intanto andiamo fuori, che c'è un bel sole..", ed uscirono..
attraversarono la piazzetta e si sedettero su una panchina.. finalmente Gioia era più calma e si rivolse all'amica con più tranquillità, mantenendo però un enorme stato di confusione mentale: non riusciva a capire né dove fosse esattamente, né in che periodo dell'anno, né cosa stesse succedendo, perché la gente scompariva e ne ricompariva altra..
"Serena, non capisco.. ricordo di aver preso il treno in Spagna e di essere capitata in questo mondo parallelo.. ma non c'era nessuno quando sono scesa dal treno, solo una chiesetta.. e fuori da questa sono comparse un sacco di persone.. io pensavo che tu eri ancora nel mondo che ho lasciato e invece ti ritrovo qui.. com'è possibile??.."
"allora..", iniziò a spiegare l'amica.. "io non so niente di un mondo parallelo e non so da dove vieni.. tutto quello che so è che un giorno, tanto tempo fa, io e te siamo andate in Spagna, perché mio papà doveva andare là a dirigere un'azienda.. però sull'aereo è successa una cosa terribile, bruttissima.. l'aereo è atterrato subito, ma non in Spagna, non so che posto fosse.. ma da quel giorno tutto è cambiato, perfino le nostre personalità sono cambiate, le nostre abitudini e tutto il paesaggio intorno a noi, in tutto il mondo.."
"e che cos'è successo sull'aereo??..", chiese Gioia curiosa e interessata a questa storia talmente surreale, da doverci credere per forza..
"sei sicura di volerlo sapere??.. potrebbe shockarti..", l'avvertì Serena..
"sì sì, dimmi.."
"sei morta.."
Gioia rimase a bocca aperta e con gli occhi sbarrati, fissava l'amica incredula con un'espressione che fece sorridere Serena.. alla fine si decise a schiodarsi e replicò: "che ca.. morta io??.. ma se sono qui??.. e morta di cosa poi??.."
"nessuno lo sa e onestamente non ci interessa.. non so perché sei qui, tu dovresti essere morta.. però ho sentito nell'aria la tua presenza, così mi sono fermata qui e ti ho aspettata.. c'è anche mio papà, è andato al frutteto a raccogliere qualcosa di dolce da offrirti.. dovrebbe tornare fra poco.."
Gioia non era mai stata più incredula prima nella sua vita e faticava ad accettare la storia raccontatale dall'amica.. tuttavia non chiese altre spiegazioni, le sembrava tutto più chiaro ora, anche se improbabile.. se ne restò per un bel po' in silenzio con lo sguardo basso, immersa nei suoi pensieri: ripensava alle parole di Serena e cercava di accettare un ipotetico passaggio da un mondo reale ad uno paradisiaco.. alla fine si alzò in piedi, si mise a camminare avanti e indietro in fronte all'amica, che rimase seduta sulla panchina a guardare la compagna perplessa.. Gioia unì le sue mani dietro alla schiena e disse, più a se stessa che a Serena: "dunque.. se io in realtà sono morta, facendo due calcoli è logico che questo è il paradiso.. giusto??.."
"mm.. no, non è il paradiso, è il mondo reale, la Terra..", rispose l'amica ancora perplessa..
"ah.. ok.. quindi io sono viva.. ma non ha senso!!.. comunque quanto tempo è passato da quando sono morta??..", chiese Gioia cercando di trovare tutte le risposte alle sue domande..
"mah, non saprei dire con esattezza, ma penso circa due anni.."
"cosa, due anni??..", esclamò Gioia fermandosi di colpo e rivolgendosi all'amica.. "ma se sono scesa dal treno questo pomeriggio!!.. è appena sera adesso e mi dici che sono passati due anni??.. ma cosa c'è stato, un varco temporale??..", urlava Gioia mezza arrabbiata e mezza stupita.. Serena rimaneva calma, sapeva che l'amica non capiva cosa stesse succedendo realmente, ma non si scomponeva, perché la sua filosofia era che la rabbia non ha senso, non migliora le situazioni, comporta unicamente uno spreco di energie e accumulo di stress.. per questo abbassò la testa per un attimo, sorrise a Gioia e le disse con calma: "penso che sia proprio così, un distacco temporale.. ma cosa ti importa ormai??.. sei qui, basta, quel che è stato è stato, cosa ti cambia sapere cos'è successo esattamente??..", si alzò in piedi, allargò le braccia e continuò: "guarda che meraviglia, il mondo è bellissimo, goditi ogni singolo istante, divertiti più che puoi e dimentica tutto ciò che ti ha fatto star male in passato!!.."
"ma Sere, cosa dici??..", ribatté Gioia.. "proprio tu dici queste cose, dopo quello che è accaduto alla tua famiglia??.."
"so bene di aver perso la mamma.. ma quel che è stato è stato, non possiamo cambiare le cose.. ho sempre mio papà, insieme andiamo lontano e ci divertiamo tantissimo.. mi dispiace tanto che non ci sia più mia mamma, ma mi accontento di ciò che ho e me lo tengo stretto.. guarda, arriva mio papà!!..", esclamò alla fine scorgendo suo padre che arrivava dal frutteto.. teneva un cestino di vimini contenente una grande quantità di frutta e camminava a passo svelto con un'espressione allegra e spensierata.. quando raggiunse le due ragazze posò il cesto sulla panchina ed abbracciò Gioia..
"ciao Gioia, che piacere vederti!!..", disse.. "sapevamo del tuo arrivo, così ti ho portato un po' di frutta per l'occasione.. mangiane pure quanta ne vuoi!!.."
"grazie mille, non dovevate..", rispose Gioia contenta ed emozionata.. si sentiva meglio adesso, più tranquilla e per un attimo dimenticò tutte le sue preoccupazioni, mentre prendeva dal cestino una bella pesca rossa e arancione..
mentre si gustavano la buona frutta, i tre amici si misero in cammino e Gioia, calma e felice, chiedeva ancora chiarimenti su certi dubbi riguardo alla loro vita..
"ma spiegatemi meglio.. voi abitate qui in questo paesino??.."
"ma no, Gioia!!..", rispose Serena ridendo.. "nessuno abita da nessuna parte.. noi camminiamo, vaghiamo per il mondo e, quando si fa buio o siamo stanchi, cerchiamo una casa, controlliamo che non sia già stata occupata da qualcuno e ci riposiamo, passiamo la notte lì.. con le prime luci dell'alba ci svegliamo, usciamo e ricomincia un nuovo giorno!!.."
"aaah, ho capito!!..", rispose Gioia.. "ma chi ha costruito queste case??.."
"non lo so, c'erano già qui, sono rimaste da quando tutto è cambiato.. appartengono alla vecchia vita civilizzata.. ma sono comode, utili più che altro.. tutte le automobili e gli altri mezzi di trasporto sono stati disfatti e i pezzi riutilizzati per costruire utensili, tipo coltelli per tagliare la frutta, oppure per fare dei ciondoli o delle sculture per abbellire i paesi..", spiegò con cura Serena.. Gioia però l'interruppe: "aspetta aspetta, hanno distrutto le macchine??.. e come vi spostate se non avete quelle??.."
"ma ti pare che ci serviamo di mezzi di trasporto inquinanti ed innaturali, quando abbiamo i piedi??..", rispose l'amica con ironia.. "senza contare che l'energia elettrica è sparita.. anzi, l'energia in generale, quella meccanica, o cinetica, non so bene queste cose.. comunque è sparita, per cui nessuna macchina si accendeva più.. e poi perché mai dovremmo inquinare la Terra, che ci offre così tante ricchezze, come la frutta, i prati colorati, i fiumi rinfrescanti, eccetera??.."
"caspita, che storia!!..", disse Gioia incredula, ma affascinata da questo modo di ragionare.. "quindi non usate strumenti.. e cosa fate nella vita??.."
"esploriamo il mondo!!..", rispose la sua amica con prontezza.. "restiamo uniti in famiglia e giriamo la natura, visitiamo tutto ciò che c'è sulla Terra e quasi non è sufficiente tutta la vita per vedere tutto.. poi incontriamo altra gente, ci uniamo, facciamo amicizia.. ma poi ci separiamo e continuiamo a camminare, l'importante è che cerchiamo in tutti i modi di divertirci.. è questo il punto focale della nostra vita, il divertimento.. una volta si viveva o per studiare o per lavorare, ma ci si divertiva ben poco e ci si arrabbiava molto.. siamo qui per divertirci, non per soffrire.."
"è vero, sono sempre stata cosciente di questa cosa e ammiro la vostra filosofia di vita..", rispose Gioia.. "però, se nessuno lavora, come fate a.. sì, insomma.. tipo, i figli come vanno a scuola??.. oppure, se ti serve una maglia, dove vai a comprarla??.."
"comprare??..", ribadì Serena.. "hahaha, ma qui non esiste il "comprare"!!.. qui non esiste il denaro, qui non c'è nulla di imposto, ognuno si offre di fare quello che più gli piace: c'è a chi piace ricamare magliette con aghi e fili trovati qua e là nelle case, o disfando vecchie maglie abbandonate.. c'è chi ha passione per l'agricoltura e sistema il terreno e pianta dei nuovi alberi da frutto dove vede che ce ne sono pochi.. di lavoretti ce ne sono sì, ma non sono ripagati.. se io voglio ricamare una maglia perché ho passione di farlo, poi la regalo a te se ne hai bisogno, ma non ti chiedo nulla in cambio.. se poi tu vuoi regalare qualcosa a me perché vuoi ringraziarmi, quella è una tua scelta, io non te l'ho chiesto.. capisci??.."
"sì, è bello questo!!..", rispose Gioia..
"per quanto riguarda la scuola per i bambini..", continuò Serena.. "ma non c'è bisogno di sapere tante cose!!.. i genitori stanno sempre insieme ai figli e insegnano loro quello che conoscono.. dopotutto, a cosa ti servirebbe sapere qual è la radice quadrata di un numero razionale periodico elevato all'ennesima potenza??.. dai eh.. tutto quello che devi sapere riguarda la natura: il nome di una pianta, le abitudini di un certo animale, la differenza fra mare e lago e tante altre cose.. quando i bambini cresceranno e diventeranno genitori, saranno loro a raccontare ai loro figli quello che hanno imparato.."
"accidenti, sono veramente rimasta meravigliata..", disse Gioia veramente meravigliata.. "ma scusa una cosa, hai detto che fate amicizia con altra gente, ma poi vi separate e continuate a camminare per conto vostro.. ma se il vostro scopo non è quello di socializzare e conoscere nuova gente, allora qual è il vostro obiettivo, cosa cercate nella vita??.."
"sai cosa cerchiamo noi per tutta la nostra vita??.. l'amore..", rispose Serena con dolcezza..
"oooh.. è molto saggio..", riconobbe l'amica..
"noi, inteso come la gente, l'umanità, fin da piccoli ci abituiamo a stare a contatto con i genitori e la natura e apprendiamo quanto più ci viene insegnato.. impariamo a vivere serenamente nella natura, a rispettare gli altri animali e a prenderci cura di essi, se scegliamo di adottarne uno.. così cresciamo e viviamo sempre in perfetta armonia con tutta la natura e ci viene così spontaneo amare gli animali.. ne incontriamo moltissimi durante i nostri viaggi e non abbiamo paura di loro, come loro non hanno paura di noi, perché sanno che non faremmo mai loro del male.. poi quando cresciamo e incontriamo nuove persone parliamo con loro e ci confrontiamo, diventiamo amici e ci divertiamo.. ma quello che cerchiamo non lo troviamo per caso: ogni nostra storia è scritta, per ognuno di noi c'è un'anima gemella e prima o poi, da qualche parte nel mondo, la incontriamo, come se le nostre strade, benché partite da lontano, si congiungessero.. a quel punto lasciamo la famiglia, ci uniamo all'amore e continuiamo il nostro viaggio insieme, finché abbiamo energia, o voglia e scegliamo se diventare genitori o meno.. e quando arriva il punto in cui abbiamo visitato praticamente ogni angolo della Terra e ci sentiamo affaticati, ci fermiamo: entriamo in una casa e viviamo lì il tempo che ci resta, finché, entrambi, non lasciamo questo mondo, un po' stanchi, ma innamorati e felici.."
"oh che romantico, sembra quasi una fiaba..", rispose Gioia intenerita dalle parole dell'amica.. "c'era una canzone che faceva "un amore è per sempre, se moriamo, moriamo insieme".. penso che non ci sia nulla di più dolce al mondo, vivere per cercare l'amore e, una volta trovato, vivere per godere ogni istante della propria storia insieme.. ma tu come fai a sapere tutte queste cose??.. hai incontrato la tua dolce metà??.. hihi..", ridacchiò Gioia..
"ma ti pare??..", rispose ironicamente Serena.. "ho incontrato talmente tante persone durante tutto questo tempo, giovani, anziani e ognuno mi raccontava qualcosa della loro vita e quello che sapevano dai loro amici.. e sono sicura che presto anch'io incontrerò la mia anima gemella e quando arriverà lo saprò, lo sentirò e sarà bellissimo.."
la conversazione continuò per tutta la serata e coinvolse anche il padre di Serena, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad ascoltare le spiegazioni della figlia..
la sera era calda, tuttavia i tre ragazzi erano un po' stanchi dalla lunga camminata diurna, così entrarono nella prima casa vuota che trovarono.. accesero una candela in mezzo al tavolo e continuarono a chiacchierare in allegria, finendo di sgranocchiare la frutta che Marco aveva raccolto quel pomeriggio.. poi spensero la candela e dormirono come tre angioletti..
CONTINUA...
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